E’ arrivato nella tarda sera di martedì, dopo il voto dell’assemblea Pd seguito ad un vivace dibattito, il via libera alla candidatura a sindaco di Torgiano dell’avvocato Marzio Vaccari. Una scelta che nelle scorse settimane appariva quasi scontata, ma che aveva trovato alcune resistenze all’interno del partito, in un comune che negli ultimi anni ha conosciuto varie lacerazioni politiche, fino ad arrivare, la scorsa settimana, alle dimissioni, a due mesi dalle elezioni, del sindaco Marcello Nasini.
Lacerazioni a destra e a sinistra, dunque. Con il Pd che alla fine, secondo le indicazioni arrivate dalla segreteria comunale, ha deciso di puntare sull’avvocato Marzio Vaccari. Il via libera a Vaccari candidato è arrivato con una votazione segreta, con 28 sì, 14 no, 4 schede bianche e 2 nulle.
“Grazie a tutti – le sue prime parole affidate ai social, di fronte alle numerose attestazioni di stima ed alle congratulazioni per l’esito del voto – lavorerò per riuscire a convincere anche chi ha votato contro“. E poi, vista l’ora tarda al termine della decisiva assemblea, Vaccari ha aggiunto: “Ora riposatevi. Da domani ci aspetta un lungo percorso“.
Non hanno riposato bene invece, dopo le notizie arrivate da Torgiano, i vertici umbri del Pd. Che poco fa ha emesso una nota molto dura nei confronti del Pd di Torgiano. “Le elezioni amministrative ed europee di maggio rappresentano per il Partito Democratico – è la premessa della segreteria regionale – una sfida decisiva per il rilancio di una visione alternativa a quella di chi oggi guida le istituzioni nazionali e di una proposta politica di governo del territorio responsabile e di prospettiva. In queste settimane la segreteria, con l’obiettivo di costruire in tutti i comuni al voto le migliori risposte possibili alle istanze delle comunità, ha lavorato con serietà, generosità e apertura, coerentemente con gli indirizzi elaborati dalla direzione, per costruire ovunque coalizioni di centrosinistra larghe e inclusive e per valorizzare il protagonismo civico“.
A Torgiano, però, si è scelta una strada diversa, che a Perugia non hanno gradito: “A Torgiano, purtroppo, il Partito Democratico non è stato in grado di trovare una sintesi adeguata e di praticare i principi e gli obiettivi che a livello regionale abbiamo unanimemente condiviso con l’intento di metterci al servizio di percorsi di condivisione, confronto, ascolto e progetto. Le scelte operate dalla maggioranza dell’assemblea comunale hanno, dunque, sancito una spaccatura insanabile nel Pd e con le forze della coalizione. È evidente che il Pd locale – concludono i vertici regionali – dovrà assumersi la piena responsabilità della mancata sintesi sulle proposte per Torgiano e che le opzioni messe in essere e il percorso che seguirà non impegnano in alcun modo il livello regionale del Pd Umbria”.
Una presa di posizione dura, quella dei vertici regionali del partito. Rivolta evidentemente non al candidato sindaco Marzio Vaccari (molto vicino, del resto, al segretario Gianpiero Bocci), ma al segretario locale De Marinis ed alla Segreteria che non ha seguito le direttive del partito, ma ha preferito andare alla conta.