Il Nome della Rosa, l'Umbria protagonista in tv dal 4 al 25 marzo 2019 - Tuttoggi.info

Il Nome della Rosa, l’Umbria protagonista in tv dal 4 al 25 marzo 2019

Flavia Pagliochini

Il Nome della Rosa, l’Umbria protagonista in tv dal 4 al 25 marzo 2019

La fiction dovrebbe partire proprio con la scena del rogo girata in Piazza IV Novembre a Perugia
Dom, 17/02/2019 - 06:13

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L’Umbria torna protagonista in tv: dal 4 marzo 2019 – e fino al 25 marzo, per un totale di otto puntate, due per sera – Rai 1 trasmetterà “Il nome della rosa”, la fiction tratta dall’omonimo libro di Umberto Eco. Alcune scene, come noto, sono state girate l’anno scorso tra Perugia (in Piazza IV Novembre ha destato curiosità il rogo di Pietro da Todi) e Bevagna. Proprio la scena girata a Perugia – secondo l’aiuto regista perugino Luca John Rosati – aprirà la nuova serie. “La fiction – spiega al Corriere dell’Umbria – si apre con la scena girata a Perugia, con il rogo in piazza IV Novembre sulla sentenza pronunciata dalla Santa Inquisizione. Un inizio sicuramente di grande impatto per la città”.

Nei giorni scorsi, sulla pagina Facebook della produzione Palomar – Television and Film production e Rai Fiction, insieme a Tele Muenchen e 11 Marzo Film, sono stati diffusi due spot (uno e due). Il nome della rosa, costata oltre 20 milioni di euro, è diretta da Giacomo Battiato e ambientata in Italia nel 1327. La storia è quella del monaco Guglielmo da Baskerville (John Turturro) e del suo apprendista, Adso da Melk (l’attore tedesco Damien Hardung), alle prese con i delitti perpetrati da un serial killer in un monastero benedettino nel nord dell’Italia. A mettere loro i bastoni tra le ruote, l’inquisitore Bernardo Gui (Rupert Everett), il principale antagonista di Guglielmo. Nel cast della serie anche nomi noti del cinema italiano e internazionale: Tra gli altri, Michael Emerson (l’Abate), Sebastian Koch, James Cosmo e Richard Sammel, Fabrizio Bentivoglio (Remigio), Stefano Fresi, Alessio Boni (Dolcino) e Greta Scarano (Anna).

Proprio l’ambientazione mille trecentesca, secondo quanto spiegato da Rosati, ha aiutato l’Umbria. “L’esigenza principale – spiega – è stata quella di trovare un’ambientazione medievale. Perugia e Bevagna facevano esattamente al caso nostro. In Umbria la troupe si è fermata come prima tappa, dieci giorni all’abazia di Montelabate dove sono state girate le scene all’interno del chiostro; un giorno per le riprese del centro storico di Perugia, in piazza IV novembre, e un giorno a Bevagna”. Il resto è stato girato a Cinecittà, dove è stato riprodotto l’interno del monastero, e nella campagna laziale, sede di altri esterni.

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