Il primo stralcio del Nodo di Perugia, compreso il proseguimento da Madonna del Piano fino alla Pievaiola e il collegamento in galleria con la zona dell’ospedale, è nel Documento di economia e finanza approvato. La notizia è stata data dall’on. Walter Verini nell’incontro avuto sabato mattina con il Comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni?”, a favore dell’opera. I fondi necessari (circa 450 milioni di euro) sono stati ottenuti indirettamente grazie al Pnrr. Che non finanzia le opere stradali, ma che ha liberato le risorse prima allocate per porti, ferrovie ed altre infrastrutture che invece sono contemplate nel Piano europeo.
La variante stradale che dunque dovrebbe essere finanziata con la manovra entro fine 2022 è quella da Collestrada a Madonna del Piano e da lì collegata con lo svincolo sulla Pievaiola – verso il completamento del Nodo sino a Corciano, secondo stralcio dell’opera – e una bretella in galleria, con una sola corsia per senso di marcia, di collegamento con l’ospedale.
Una volta approvata la Finanziaria con l’intervento (spesa intorno ai 450 milioni di euro), sarà l’Accordo di programma a stabilire i “compiti” degli Enti coinvolti: Ministero, Anas, Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comuni di Perugia e Terni.
Restano ancora degli aspetti da decidere in merito al progetto definitivo, dopo gli aggiustamenti già apportati. Non quello della galleria sotto il bosco di Collestrada, che avverrà senza lo sbancamento inizialmente previsto, ma con un traforo di circa 3,5 km di lunghezza auna quota di profondità tra i 20 e i 40 metri. Il tratto complessivo del primo stralcio è di circa 13 km e mezzo.
Da chiarire invece il punto in cui si attraverserà il Tevere. L’Anas ha scelto quello dove l’ansa del fiume è più stretta, al punto da non prevedere piloni nell’acqua. Tracciato che però passa al di sotto delle abitazioni. Un’ipotesi alternativa è quella di attraversare il Tevere un po’ più a sud, cosa che però richiederebbe una spesa maggiore.
A Torgiano, poi, si pensa alla possibilità di avere un’uscita della nuova E45 per servire la zona artigianale di Ferriera.
IL PROGETTO DEL NODO DI PERUGIA, VIDEO
Il segretario del Pd di Perugia, Sauro Cristofori, prende atto con soddisfazione che, a distanza di 40 giorni dalla proposta dem, non si parla più di Nodino, ma c’è una convergenza delle forze politiche e soprattutto delle Istituzioni sull’intero progetto del Nodo. L’unico che, offrendo accessi alternativi a varie aree della città, può decongestionare il tratto perugino del Raccordo, oltre a liberare Ponte San Giovanni da una parte consistente della morsa dello smog.
“Non siamo entrati nella polemica lacerante sul Nodino – rivendica Cristofani – abbiamo alzato l’asticella sul progetto complessivo e ora, dalle notizie che arrivano da Roma, sembra che finalmente sarà finanziato il primo stralcio del Nodo fino alla Pievaiola, come da noi proposto. Perché a al Pd, forza di governo ora all’opposizione – chiarisce – non spetta fare delibere, ma proposte”.
Cristofani ricorda che qualcuno accusava il Pd, un mese fa, di aver buttato la palla in tribuna: “Era invece una palla giocabile – commenta – perché ci abbiamo sempre creduto. E i fatti ci hanno dato regione”.
A fianco a sé Cristofani ha l’ex assessore Marcello Panettoni, uno degli uomini del gruppo di lavoro sulla viabilità che ha portato al documento che giovedì sarà discusso e votato dall’Assemblea del partito.
Un documento – spiega Panettoni – che non riguarda solo il Nodo, progetto perseguito dal 1989, quando era assessore. Il Pd presenta un progetto urbanistico (la mezzaluna tra E45 e Nodo disegna il nuovo limite di sviluppo della città), ambientale (“l’inquinamento causato dal traffico a Ponte San Giovanni è destinato ad aumentare, con il transito in arrivo dall’Est Europa una volta terminata la Venezia – Ravenna”) e di smistamento della mobilità (con l’integrazione tra ferrovie e gomma e la realizzazione di parcheggi e aree di interscambio).
Ovviamente lo svincolo sulla Pievaiola e la bretella verso il Silvestrini richiederanno di rivedere anche la viabilità interna, sulle strade comunali e provinciali.
E proprio la Provincia di Perugia, con l’incontro al Ministero della delegazione guidata dalla presidente Stefania Proietti, è l’altro Ente che ora sta spingendo per la realizzazione del Nodo.
L’assessore provinciale Erika Borghesi rivendica il ruolo svolto dalla Provincia e stigmatizza le accuse che l’assessore regionale Melasecche ha rivolto alla presiente Proietti. Visti anche, sottolinea, i fondi che la Provincia attende dalla Regione per la manutenzione delle strade.
Borghesi ricorda poi i motivi per cui il Pd di Perugia è sempre stato contrario al solo Nodino: perché un’opera inutile per il territorio, se non si completa il progetto; perché l’intervento iniziale era considerato troppo impattante dal punto di vista ambientale.
Il Pd, pur lodando la ritrovata sinergia tra forze politiche e istituzioni per realizzare un’opera di cui la città di Perugia ha bisogno, stigmatizza il “silenzio assordante” di Romizi e della Giunta comunale. “Il cavaliere inesistente” lo chiama Panettoni, citando Calvino.
“I Comitati – afferma Cristofani – sono nati per l’assenza dell’amministrazione Romizi“. Con la mancanza di un confronto definitivo sul famoso punto di attraversamento del Tevere, in base alle due ipotesi che a suo tempo l’Anas prendeva in considerazione.
E se a Melasecche almeno viene riconosciuto di aver lavorato bene, una volta superato “l’errore iniziale di concentrarsi sul solo Nodino”, la mancanza di una presa di posizione chiara del sindaco e della sua Giunta, su una partita epocale per la città di Perugia, viene duramente criticata.
Per il resto, ora tutti insieme di corsa sul Nodo. Con il Pd che però rivendica di aver tolto dal tavolo il progetto del solo Nodino e di aver segnato la strada che porterà al finanziamento del primo stralcio del Nodo, fino alla Pievaiola.