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IL MOVIMENTO ITALIANO CASALINGHE AFFRONTA IL TEMA DELLA DIGNITA' DELLE DONNE

Questa mattina presso la sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia si è tenuta la conferenza stampa di sensibilizzazione nazionale a cui seguirà una raccolta firme per accendere i riflettori sul tema della pensione di reversibilità al coniuge superstite che, attualmente, come previsto dalla legge 335/1995, si trova a percepire una decurtazione del 40%. Obiettivo del MOICA è quello di abolire o ridurre l'attuale decurtazione per consentire a chi sopravvive di continuare a farlo in maniera dignitosa.

Hanno partecipato alla conferenza stampa il sindaco di Cascia, Gino Emili e il Vice sindaco di Foligno, Massimiliano Romagnoli, che sono stati anche i primi firmatari della raccolta firme. La presenza dei due rappresentanti istituzionali trova giustificazione nel fatto che il MOICA, in Umbria, ha due sezioni, una a Cascia e l'altra a Foligno.

La responsabile Regionale del Movimento, Luisa Di Curzio, ha illustrato brevemente le attività che l'associazione, di ispirazione cristiana, svolge sul territorio e a livello nazionale.

Un'intensa azione, quasi trentennale volta al riconoscimento del lavoro familiare, guardando alla casalinga in un'ottica completamente diversa da quella classica.

Per raggiungere tale finalità il movimento, che pian piano si è diffuso in tutta Italia, si è strutturato in gruppi locali: attualmente vi sono oltre 130 gruppi con decine di migliaia di socie e simpatizzanti.

In questi anni il movimento ha lavorato in più direzioni: da un lato ha promosso una nuova figura della casalinga, uno status di casalinga fuori dagli schemi classici.

A tal fine è nato il Concorso “Voci di Casa” che è il premio letterario alle casalinghe scrittrici e numerosi sono le iniziative per dare risalto alle casalinghe creative come mostre di pittura o rappresentazioni teatrali o la creazione della banca del tempo che ha consentito, anche in piccole realtà, come quella di Cascia di creare centri per bambini al di sotto dei tre anni e offrire ambienti familiari tramite la messa a disposizione del proprio tempo da parte di mamme – casalinghe – lavoratrici.

Il Moica infatti raggruppa al suo interno casalinghe a tempo pieno e casalinghe a tempo parziale spesso con la non facile conciliazione tra vita lavorativa e familiare.

L'altro filone a cui il MOICA ha prestato attenzione è stato quello della partecipazione e iniziativa ad adeguate politiche di sostegno alla famiglia.

“Il MOICA- ha spiegato la responsabile regionale- spesso anticipando i tempi, ha portato all'attenzione pubblica tutte quelle politiche legislative svantaggiose o non riconoscenti del lavoro familiare, partecipando anche attivamente in comitati o organismi istituzionali. Nell'ambito di questo filone il MOICA ha condotto a lungo la battaglia volta all'abrogazione dell'art. 4 del Decreto Legge 503/92 che, togliendo l'integrazione al minimo trattamento pensionistico, ha penalizzato le donne che dopo alcuni anni di attività lavorativa hanno scelto di dedicare il tempo esclusivamente alla vita familiare e all'educazione dei figli. Il vademecum del MOICA in questi anni è stata sicuramente l'importante sentenza della Corte Costituzionale n. 28/95 che, in relazione all'art. 35 della Costituzione ha riconosciuto valore sociale e anche economico al lavoro familiare. Studi recenti stimano il lavoro familiare, oltre che un bene per la famiglia per i positivi risvolti negli aspetti gestionali, morali educativi e assistenziali, anche un contributo annuale di 439 miliardi di euro solo nel nostro paese, pari al 32,9 % del PIL e quindi 1/3 della ricchezza prodotta. Ne discende che perseguire un nuovo status della lavoratrice familiare è un impegno che il MOICA porta avanti non solo per le donne e le famiglie ma per l'intera società. Altra intensa attività è stata svolta dal MOICA, con la partecipazione agli organi istituzionali, sulla Legge 493/99 per ottenere copertura per gli infortuni domestici, e, se molto lavoro è stato fatto ve ne è altrettanto da fare. Oggi la nostra iniziativa è volta alla sensibilizzazione delle coscienze per giungere ad una modifica della legge 335/95 che disciplina il trattamento delle pensioni di reversibilità al coniuge superstite, al fine di ridurre o abolire l'attuale decurtazione del 40%. Consapevoli della delicatezza della materia, il Moica riconosce che la pensione di reversibilità al coniuge superstite, al di là della palese azione sociale di sostegno al coniuge più debole, dovrebbe costituire anche un riconoscimento di un diritto acquisito al fine di riconoscere, ai veri aventi diritto, una pensione che consenta la prosecuzione della vita dignitosamente. Il primo passo di questa campagna di sensibilizzazione è, oltre questa presentazione che è partita in tutta Italia (ieri a roma in Campidoglio, in sardegna e in Lombradia)proseguirà con la raccolta firme che si protrarrà per raccogliere il maggior numero di firme possibile. Le firme raccolte saranno infine consegnate al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.”