Il Monte Ingino si illumina: Napolitano accende l'albero più grande del mondo a Gubbio - FOTO - Tuttoggi.info

Il Monte Ingino si illumina: Napolitano accende l'albero più grande del mondo a Gubbio – FOTO

Redazione

Il Monte Ingino si illumina: Napolitano accende l'albero più grande del mondo a Gubbio – FOTO

Ven, 07/12/2012 - 18:55

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La 32esima cerimonia di accensione dell’Albero di Natale più grande del mondo, a Gubbio, si è svolta questo pomeriggio alle 17, e non poteva che andare egregiamente, come ogni anno. Oltre 260 punti luminosi verdi delineano sul crinale del Monte Ingino la sagoma del famoso abete, alto oltre 650 metri e largo alla base 350 metri, con il corpo centrale disseminato di oltre 300 luci multicolore. Sulla sommità, una stella di circa 1.000 metri quadri è formata da oltre 200 punti luminosi. Servono poi 8500 metri di cavi e 1350 spine per illuminare questa magnificente creazione, una vera opera d’arte dell’ingegno umano, con energia pulita grazie ad un accordo con il gestore. La potenza è di 35 kw. Quest'anno ad accendere l'albero di Gubbio un ospite d'eccezione: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

I preparativi – Ieri mattina fervevano ancora i preparativi e gli ultimi accordi con la Presidenza della Repubblica, che sono stati presi a Roma da una delegazione del comitato eugubino, che dal 1981 mette in piedi questa fantasiosa e singolare creazione. In contemporanea, sempre ieri mattina, sono state effettuate le prove di collegamento audiovisivo su banda larga che permetteranno al Presidente Napolitano di essere “presente” a Gubbio e – allo stesso Capo dello Stato – di vedere le immagini dell’accensione dell’Albero. Il presidente del comitato “Albero di Natale più grande del mondo” Pavilio Ramacci e il consigliere Lucio Costantini hanno consegnato allo staff del Capo dello Stato il tablet che ha consentito al Presidente della Repubblica di accendere il grande abete luminoso disegnato sul monte Ingino. Hanno poi lasciato al Quirinale anche il registro che conserva le firme di tutti i personaggi che hanno acceso l’Albero di Gubbio e lo stupendo manufatto opera degli artigiani eugubini, sotto il coordinamento del ceramista Giampietro Rampini, che viene donato a Napolitano in memoria dell’evento.
Oggi alle 17 si è cominciato con l’accoglienza degli ospiti e del pubblico presso gli spazi del centro parrocchiale di Madonna del Prato, in via Perugina. Alle 17.15 la cerimonia ha avuto inizio, con il coro dei “Cantores Beati Ubaldi”, diretto dal maestro Renzo Menichetti, e il gruppo Sbandieratori di Gubbio. Tra le autorità presenti il sindaco eugubino Diego Guerrini, l’assessore al Turismo della Regione dell’Umbria, Fabrizio Bracco, il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, e il vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli. La zona che ha ospitato la cerimonia di accensione è stata allestita con alcuni elementi che richiamano il Tricolore, grazie alla collaborazione dell’associazione “Gubbio Fa Centro” e di Giuliano Uccellani.

Il sindaco Guerrini – Ad accogliere il discorso del Presidente Napolitano le parole del sidaco Guerrini, di monsignor Ceccobelli e del Presidente Ramacci. “Signor Presidente, la città di Gubbio è lieta e onorata della Sua partecipazione. La secolare storia della città ha accompagnato in tutte le fasi, la storia d’Italia. Ne sono testimonianza l’unicità della Festa dei Ceri, la precisione delle frecce dei Balestrieri, i colori ed i simboli delle bandiere degli Sbandieratori e la voce del Campanone. Quei valori che emana la Luce del nostro Albero, benedetti dal santo Patrono sant’Ubaldo, custoditi e realizzati dagli Alberaioli e profondamente radicati nel cuore degli eugubini che, con l’accensione, vogliono trasmettere a tutto il mondo. Un mondo ancora oggi diviso da disuguaglianze e che vive conflitti nazionali e tra popoli. Un contesto internazionale che soffre gli effetti di una crisi il cui impatto sociale risulta essere davvero acuto. Quale occasione più significativa per rivolgerLe il ringraziamento della tenuta costituzionale del Paese nonché, per il prestigio dell’Italia nel mondo. Carissimo Presidente l’Italia ricca delle realtà comunali, frutto della sua storia, ha bisogno di speranza in tutti i campi: dalle famiglie al mondo del lavoro, dal mondo del volontariato a quello produttivo. I Comuni sono rappresentativi della ricchezza di valori autentici e delle radici profonde che tengono unito questo Paese. L’accensione dell’Albero da parte Sua ha un valore enorme per poter guardare con fiducia al domani”.

Il vescovo Ceccobelli – “Fare gli auguri di buon Natale a Lei, a tutti voi, al mondo intero, soprattutto alla nostra Italia, è non solo un atto di prammatica ma un sentimento vero, una preghiera! Che gioia, speranza e letizia possano circondare la terra e porre fine ad ogni povertà e guerra! Ma soprattutto che ognuno di noi sappia ritrovare la forza umana, morale e civile di reagire alle contingenze dolorose che viviamo”.

Il comitato “Albero di Natale” – “In un periodo così difficile della nostra storia che così tanto gravemente si ripercuote anche sulla nostra comunità cittadina pensiamo che non sia né inutile né superfluo provare a donare un attimo di stupore e meraviglia a ciascuno di noi”. Così ha voluto ricordare l'importanza dell'evento anche Pavilio Ramacci, presidente del Comitato “Albero più grande del mondo”. “Speriamo le luci multicolori del nostro Albero – ha continuato Ramacci – possano strappare a tutti un sorriso, che possano anche per un solo istante farci sentire tutti più solidali, uniti e tolleranti. Che la meraviglia che si disegna sul viso di ogni bambino che guarda l’Albero possa contagiare tutti coloro che ha vicino a sè, famiglia, scuola, amici: possa essere alimento per la speranza che nonostante tutto alberga ancora nei nostri cuori per una società migliore, più onesta e solidale. Buon Natale, caro Presidente, a Lei, alla sua famiglia ed a tutti i suoi collaboratori”.

Il Presidente Napolitano – Prima dell'accensione dell'albero, il Capo dello Stato ha descritto l'evento come “un simbolo di unità in un momento tanto difficile”. Ricordando i 150 dell'unità d'Italia ha affermato che “percepiamo ancora meglio negli sviluppi di una situazione difficile il patrimonio di storia e cultura che questo nostro paese rappresenta, non solo nelle grandi città ma anche in piccole e splendide realtà come Gubbio”. Napolitano ha poi ricordato di aver visitato la cittadina umbra: “non dimentico l’impressione che mi fece. E’ tempo che torni, forse dopo la fine del mio mandato. Auguri per il Natale e il Capodanno – ha poi detto. – L’albero che ci illumina tutti sia simbolo della nostra unità e per tutti simbolo dell’attaccamento alle ricorrenze dell’Italia cristiana”.

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