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Il gruppo 7607 vince la sua battaglia sui diritti per gli artisti. Le ricadute sugli artisti umbri

Ogni artista, affermato o emergente potrà d'ora in avanti scegliere in autonomia l'associazione cui delegare la gestione dei propri diritti di immagine. Una svolta resa possibile da una recente legge sulle liberalizzazioni del governo, pubblicata in gazzetta ufficiale nei giorni scorsi, che mette fine a una contesa pluriennale tutta interna al mondo dello spettacolo.

La vicenda – La nuova legge mette definitivamente fine all'esistenza dell'Imaie, un organo di rappresentanza collettiva per la tutela dei diritti di immagine degli artisti, nato nel 1977 e finito al centro delle polemiche. Una sorta di Siae che lavorava in monopolio gestendo e incassando direttamente gli introiti di attori affermati o emergenti, con una gestione ritenuta poco trasparente che ha attraversato diverse vicende giudiziarie. All'organo è stato principalmente contestato di non far arrivare i compensi alla maggior parte degli artisti e di non utilizzare i propri ingenti fondi per il sostegno di iniziative culturali.

A contestare la cattiva gestione di questo organo è nato qualche anno fa il gruppo “Artisti 7.6.07”, che prende il nome dalla data in cui è stato redatto lo Statuto Sociale Europeo degli Artisti. Il gruppo con la partecipazione di tantissimi emergenti e di artisti italiani di primo piano come Elio Germano, Riccardo Scamarcio, Valeria Golino, Claudio Santamaria, Neri Marcoré o Franca Valeri (v. video) ha intrapreso la sua battaglia qualche anno fa, per permettere a ogni artista di poter scegliere in autonomia una propria associazione di rappresentanza.

“La legge obbliga gli utilizzatori delle nostre opere, ovvvero le televisioni che mandano in onda i nostri film, a versare una quota agli artisti che hanno lavorato in questi film”, alcuni protagonisti del videomessaggio. “Moltissimi artisti non ricevono neanche l'ombra dei soldi che dovrebbero ricevere”.

Autodeterminazione – La protesta del gruppo 7.6.07, nata e cresciuta a Roma, ha toccato più volte Perugia e l'Umbria negli anni passati, con il passaggio di alcuni protagonisti della protesta che hanno sollevato il tema che riguarda loro come tanti artisti di minore fama del tessuto culturale umbro.

“E' iniziata una nuova era in cui gli artisti, in prima persona e senza delegare ad altri, potranno agire per i propri diritti e creare un progetto culturale etico, coraggioso e trasparente di gestione dei fondi degli artisti”, scrive il gruppo, acclamando la nuova legge che pone fine alla sua battaglia. “Inizieremo una serie di incontri informativi e istituzionali per condividere il nuovo percorso che ci aspetta. E' un appuntamento a cui siete chiamati tutti a partecipare”. (fda)

(Modificato il 11/04/2012 alle ore 11.26)