La notizia della morte di Giulio Armati, Giulione, mi ha colto mentre sono fuori Perugia. Una notizia dura, di quelle che poi ti serve un po’ per scriverne. Anche se è il tuo lavoro e, purtroppo, ne ha dovute scriverne tante così. E così ecco queste righe, a ore di distanza, quando notizia è corsa sui social insieme alle tante attestazioni di dolore di chi gli era amico o anche soltanto ha lavorato o condiviso passione sportiva con lui.
Non ho conosciuto Giulio in Curva Nord, né a bordo di una Land Rover percorrendo avventurosamente strade accidentate. La prima volta che ho conosciuto Giulio era al PalaEvangelisti, che si apprestava ad ospitare la Nazionale di volley per le sfide di World League contro Cuba. La Nazionale che Velasco ha portato sul tetto del mondo, facendo innamorare gli italiani sottorete.
Giulio era stato chiamato nello staff di quell’evento organizzato dal mio amico – e allora coinquilino da studente – Vittorio Faustini. La persona più adatta per occuparsi di tutti gli aspetti tecnici. Ed erano tanti, per un evento così importante e impegnativo. Giulione a Perugia conosceva tutto e tutti. E affrontava anche agli imprevisti, che mandavano nel panico gli altri, con il suo sorriso da gigante buono. Un sorriso familiare, fu la mia impressione, già dalla prima volta che ci siamo conosciuti. “Dove l’ho visto?” pensai. In giro per Perugia o piuttosto, era la strada idea che mi aveva attraversato la mente, in qualche film… Un sorriso che non si dimentica. E che rassicura, quando ci lavori insieme e sei sotto pressione.
Poi le passioni condivise, sulle quali non si stancava mai di raccontare aneddoti. Il Grifo, il suo grande amore. Urlato dalla Curva Nord e dagli spalti degli stadi di tutta Italia. Insieme agli altri tifosi che oggi lo ricordano con dolore, ma anche con il sorriso pensando alle tante trasferte insieme.
E quelle escursioni con il Team Perugia 4×4 Adventure, con il quale Giulio Armati ha fatto divertire tanti appassionati. Risolvendo problemi logistici e imprevisti. E accompagnandoli con un sorriso, come sempre.
Ciao, Giulione.