Meno male che sta per arrivare l’estate, con i festival che allietano le serate umbre. E riappacificano il cuore di politici e aspiranti tali. Di quelli che in vista del 10 giugno appaiono ognipresenti, nel mondo reale e in quello virtuale. Di quelli che le elezioni le hanno già vinte. Di quelli che le hanno perse. Di quelli, infine, che contano i giorni che li separano dalla riapertura delle urne, come una liberazione.
La cultura, soprattutto se può portare turisti e denari, riappacifica tutti. Prendiamo Todi, il cui Festival, per anni la cenerentola delle grandi kermesse umbre, è stato presentato nel Salone d’Onore di Palazzo Donini. “A casa” della presidente Marini, tuderte, con il sindaco Ruggiano, quello che anni fa era le era succeduto alla guida di Todi (“la città più vivibile al mondo”) e che ora è tornato a governare con una maggioranza ancora più a destra. Sono lontane le polemiche del 25 aprile, superate da un balzo di Fiona May, che si è tolta le scarpette d’atleta per calpestare i palcoscenici. Dal 25 agosto al 2 settembre un mix tra teatro giovane, arti figurative e musica. La banda non suonerà la canzone del partigiano; per il Todi Festival arriva addirittura l’ok di Casa Pound.
Il funambolico direttore artistico Eugenio Guarducci, dopo aver unito Ruggiano e Marini nella scritta promozionale del Festival, è riapparso ad Assisi, sotto la “capanna” di cemento armato dell’ex Montedison, dove è stato presentato il festival Universo Assisi. Senza espresso invito ma ospite gradito, l’ex assessore (anzi, già assessore) alla Cultura si è seduto all’ultima fila, dove ha assistito alla presentazione ed applaudito. Il sindaco Stefania Proietti l’ha ringraziato, tributandogli il giusto riconoscimento per una manifestazione che ha tra i suoi obiettivi anche quello di valorizzare luoghi meno conosciuti di Assisi. Una città che vuole mostrare di esistere anche al di là dell’immagine di San Francesco. Nella speranza che tornino i turisti giapponesi, inglesi, americani, oltre ai parchi pellegrini con in tasca il panino e la bottiglietta d’acqua. Intanto, anche per gli assisani e per gli umbri che vorranno andare, dal 21 al 29 luglio questi “luoghi segreti” saranno animati da artisti del calibro di Michael Nyman, Michele Placido e Antonella Ruggiero, che canterà al tramonto. Chissà che la sua voce melodiosa non possa raccordare un centrodestra dilaniato da personalismi e lotte fratricide.
Ed anche la città delle lotte interne per eccellenza, Spoleto, ha presentato a Roma il suo Festival. Che ha nel cartellone un inquietante Giulio Cesare con il volto per metà ricoperto dall’acqua (una metafora per dire che la città annaspa?! o che può riaffiorare?!), mentre dal vivo affida quest’anno la sua immagine ai tratti delicati e seducenti dell’attrice premio Oscar Marion Cotillard. E per sfatare l’immagine di una città divisa su tutto, Giorgio Ferrara (che spoletino non è) ha inserito nel programma anche un omaggio al Teatro Lirico Sperimentale, impegnato in una lotta per la sopravvivenza.
Un Festival che naturalmente irrompe anche nella campagna elettorale, nonostante il più artista dei candidati, Tommaso Biondi, sia stato escluso dalla competizione con un magistrale – per restare in tema – colpo di teatro. Comunque, per studiare la smeterializzazione della lista “delle stelle” (oltre che per ritirare il Premio Carla Fendi), arriveranno a Spoleto i premi Nobel per la fisica Peter Higgs e Francois Englert, oltre al direttore del Cern di Ginevra, Fabiola Giannotti.
A Terni, le manifestazioni estive attendono di conoscere il nome del sindaco e dell’assessore alla Cultura che porteranno i saluti della nuova amministrazione comunale. Non è esclusa un’edizione straordinaria del Cantagiugno. O del Piagnigiugno, a seconda di chi la organizzerà.