Presentato al day-hospital oncologico dell’azienda ospedaliera di Perugia il protocollo di studio intitolato “Ginseng americano nella prevenzione della fatigue moderata-severa in pazienti con carcinoma della mammella operate e sottoposte a chemioterapia adiuvante” finanziato dall’Azienda Ospedaliera, dall’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro onlus e dall’Associazione Avanti Tutta.
Lo studio, che coinvolge oltre 15 centri oncologici italiani, è coordinato dalla Struttura Complessa di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera di Perugia. I promotori sono il dottor Fausto Roila e la dottoressa Sonia Fatigoni, il dottor Guglielmo Fumi, la dottoressa Alessandra Fabi e il dottor Enzo Ballatori.
La fatigue cancro-correlata (Cancer Related Fatigue, CRF) è definita come una sensazione soggettiva, stressante, persistente di stanchezza o spossatezza correlata al cancro o al suo trattamento, che non è proporzionale all’attività eseguita e che interferisce con le abituali attività. Un’importante caratteristica della CRF è che spesso non è alleviata dal sonno o dal riposo. Tra i vari sintomi riferiti dal paziente neoplastico la fatigue è quello ritenuto più fastidioso perché ha un impatto fortemente negativo sulla sua qualità di vita. Anche il tempo di insorgenza della CRF è estremamente variabile: essa può, infatti, insorgere prima, durante e anche dopo molto tempo il completamento del trattamento antitumorale. La frequenza del sintomo è elevata anche dopo la fine delle terapia (dal 20% al 50% circa). Il ginseng americano migliora significativamente la fatigue correlata al cancro, ma ulteriori studi sono necessari per meglio comprenderne il ruolo nel controllo della fatigue e su come massimizzarne gli effetti positivi.
Lo scopo dello studio è quello di verificare l’efficacia del ginseng americano nel prevenire o ridurre l’intensità moderata-severa della fatigue in una popolazione omogenea di donne sottoposte dopo chirurgia della mammella a chemioterapia precauzionale. Saranno coinvolte complessivamente 290 pazienti. Lo studio durerà 18 mesi.
“I trattamenti effettuati sino ad oggi hanno trattato solo il sintomo della fatigue. La grande innovazione di questo protocollo di ricerca sta nel voler prevenire l’insorgere del sintomo – spiega il dottor Fausto Roila, primario del reparto di Oncologia medica dell’Az. Ospedalieera di Perugia –. Siamo in fase di partenza e si prevede di avere i risultati entro un anno e mezzo”.
Costo complessivo della ricerca: 45mila euro di cui, quindici mila sono stati donati dall’Associazione Umbra per la lotta Contro il Cancro onlus, quindici mila dall’Ass.ne Avanti Tutta e quindicimila sono stati finanziati dall’Azienda Ospedaliera di Perugia.
Uno dei costi maggiori di un protocollo del genere sta nel monitoraggio e la metodologia del progetto che ne accerta la qualità nonché la correttezza della documentazione dei risultati. La metedologia dello studio è stata apprezzata dal professor Maurizio Tonato, il quale ha sottolineato la necessità di una sinergia tra istituzioni e terzo settore.
L’avvocato Giuseppe Caforio, presidente di Aucc onlus ha dichiarato: “Proporre è fare. Da oltre quindici anni finanziamo la ricerca scientifica. Oggi siamo convinti che non c’è altra strada che la sinergia tra associazioni e Istituzioni così come un vecchio disegno del professor Maurizio Tonato vedeva nella Rete Oncologica un lavoro di squadra tra strutture sanitarie oggi possiamo iniziare a pensare ad una federazione di associaizoni che si occupano di oncologia. Un obiettivo comune da raggiungere insime ognuno con le proprie caratteristiche”.
Leonardo Cenci, presidente dell’associazione Avanti Tutta, ha posto l’accento sul miglioramento della qualità della vita che può apportare il progetto di Ricerca: “Il cancro è una malattia che pesa non solo sul paziente ma anche sui familiari. Studi scientifici che permettono di migliorare la qualità della vita e il problema della fatigue sono importanti. Se la persona si sente meglio ha la voglia di fare, ne scaturisce quindi un senso di ottimismo e di forza necessari a vivere ogni giorno come se fosse il migliore”.
Il dottor Emilio Duca, direttore dell’Azienda ospedaliera di Perugia, ha ringraziato il mondo del volontariato: “Come affermato dal professor Tonato, è indispensabile investire in ricerca e garantirne l’indipendenza. I paesi dell’Unione Europea spendono il 2,03 per cento del Pil in Ricerca. In Italia siamo all’ 1,33 per cento. Abbiamo ancora tanto lavoro da fare. Un’altra osservazione che mi preme fare riguarda la metodologia di lavoro dell’oncologia in Umbria. Nella nostra regione lavoriamo sempre di più in modo interprofessionale e interdisciplinare. Ciò garantisce un’analisi e una procedura di lavoro ad ampio raggio e quindi un quadro clinico del paziente sempre più completo”.