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Il ‘fenomeno Gigione’ conquista Foligno

Forse parlare di clamoroso successo sembrerà esagerato, fattosta che ieri sera a San Giovanni Profiamma il maxi concerto di Gigione ha richiamato alla Sagra della Rocciata centinaia e centinaia di persone. Il pubblico era in prevalanza composto da ‘over 65’ questo è vero ma a seguire il folcloristico cantante napoletano erano presenti anche schiere di giovani e giovanissimi. Il suo stile musicale potrà piacere o meno, i perbenisti storceranno sicuramente il naso, i più esperti – a torto a ragione – faticano persino a riconoscerlo, ma al di là di ciò resta il dato di fatto – questo incontestabile – che ieri la gente c’era, e ce n’era tanta, anzi tantissima. Un fenomeno televisivo prima che musicale, a forza di ritrovarselo sul circuito delle tv locali gli umbri c’hanno fatto l’orecchio ed hanno iniziato a prenderci in qualche modo confidenza. Chi si ferma per dare uno sguardo a video e coreografie non particolarmente ‘accattivanti’, chi per sentire motivetti comunque orecchiabili, chi – perchè negarlo – per farsi due risate e chi – come non rilevarlo – perchè apprezza…anzi c’è chi ne va proprio in cerca. Per farla breve, chi per un motivo chi per un altro ieri sera non sono voluti mancare ‘all’evento’. Insieme al ‘mitico Gigione’ anche la figlia Menayt, nome che richiama alla mente origini caraibiche o sudamericane, ma che il destino ha voluto far nascere dalle parti di Napoli. Ad anticipare il ‘leone partenopeo’ suo figlio Jo Donatello, anche questo ovviamente ‘nome d’arte’ che non stiamo a discutere. I ‘successi’ hanno comunque infiammato la folla difronte al grande palco, che si è letteralmente scatenata al ritmo de ‘O’Ball r’o Cavall0’; ‘Ti piace il gelatino (però la fragolina…)’; ‘Giovanna Minigonna’; ‘Amore vagabondo’ e via dicendo. Non sono mancati motivetti quali ‘cara Lauretta, vieni in lambretta…’ e ‘A’ Campagnola’. Un repertorio quello della famiglia gigionesca prevalentemente ‘ricco di doppi sensi’ di natura – diciamo – erotico sessuale, che con assoluta nonchalance vengono fatti cantare ai bambini del pubblico totalmente ignari della ‘sottile e sarcastica ironia’ che si cela sotto rime da stornello popolare. Gigione non ha negato ‘nu vas’ a nessuno, li ha lanciati dal palco, è sceso tra il pubblico, ha dato vita a lunghi trenini in stile carnevalesco, ma il suo popolo ha dimostrato di ‘gradire assai’. Dopotutto erano lì per quel genere di spettacolo… E così, via tutti a cantare insieme ‘o’ biscottin’ ‘n bocca a te’ per poi passare successivamente ad ‘omaggi canori’ a Santa Rita (al quale hanno voluto dedicare un ‘bell’applauso’) tornare a Papa Francesco e riproporre ‘o ballo da’ Zitella’… In ogni modo, nè questo, nè l’abuso di playback, nè i video proiettati hanno scoraggiato i fans di San Giovanni Profiamma che erano lì per ‘gustarsi’ Menayt, Jo Donatello e papà Gigione. A riprova del fatto, gli stand dei gadget e dei cd che hanno fatto registrare file continue durante l’intero concerto. Tra allussioni sessuali, piccanti stornelli meridionali e omaggi religiosi, la serata è andata: con enorme soddisfazione degli organizzatori, dei protagonisti e – come si è detto, piaccia o meno – delle centinaia di persone presenti.