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IL DUO “MUSICA NUDA” STUPISCE IL TEATRO COMUNALE DI NARNI

Il duo “Musica Nuda” non poteva scegliere nome più giusto. Petra Magoni e Ferruccio Spinetti spogliano letteralmente la musica e la lasciano viaggiare e rimbalzare tra la magnifica voce di lei e le superbe note di lui. Difficile non condividere la standing ovation che la platea del Teatro Comunale di Narni regala a i due artisti.

Petra Magoni fa ciò che vuole con la sua voce e con il suo fiato. Canta in inglese, in francese, in napoletano ed ovviamente in italiano. Scatti corporei accompagnano la sua prestazione vocale. I tacchi dei suoi stivali, puntellano ritmi, compensano acuti e siglano la chiusura dei pezzi . Canta l'amore di due vecchi amanti e impressiona il pubblico. Spinetti è li, che pizzica le quattro corde del suo contrabbasso facendole sembrare cento. Si diverte e si vede. Prende il contrabbasso come una chitarra e, da seduto, accompagna il pubblico in questo percorso di scoperte. Il suo contrabbasso sembra coprire l'intero spettro di strumenti utilizzabili.

I due spogliano e in parte rivestono “Day Tripper” dei The Beatles, cantano e suonano “Pazzo il mondo” del cantautore Pacifico, danno voce e musica ad un testo di Cristina Donà. Si fermano per parlare con il pubblico. Poi arriva il primo acme con “Bocca di Rosa”, la velocità di note e parole è folle. I tacchi di lei impazziscono, le mani di lui si muovono impercettibili, la velocità sale, scende e poi risale. Il pezzo ridotto a poco più di un minuto è accompagnato da un silenzio che non può che esplodere al termine dell'esibizione. I due si sciolgono e fanno sorridere il pubblico con una timida ironia. Poi smontano “Sacrifice” di Anouk e il risultato è perfetto. Le labbra della Magoni si aprono e si chiudono mentre il suo corpo si inarca e si ripiega ritmicamente. Canta senza accompagnamento usando l'elettronica per avere l'eco di se stessa e le luci per avere riprodotta dietro di se la sua ombra. I due effetti vanno a braccetto. La voce solitaria sembra aspettare qualcosa o qualcuno ma non è così. Fa tutto da sola e rimane solo il desiderio di aver voluto sentire un attacco elettronico degno di qualche locale avanguardista dell'East side londinese. Ma è solo un capriccio che resterà inesaudito. Poi, per la Magoni e Spinetti, è tutto in discesa, anche “Tanti auguri” sarebbe stata acclamata.

Rimane un po' di tempo per interagire con la platea, che chiede a gran voce la canzone del cammello, “Il cammello e il dromedario”, di Virgilio Savona del Quartetto cetra . La cantano per la gioia dei paganti e poi ci regalano un divertentissimo “Tuca Tuca” e qualche battuta. Abbandonano il palco ma sono costretti a rientrare dal classico “fuori, fuori” concludono con la “La vie en rose” e con “Come togheter”. Il pubblico, giovanissimo, applaude i due di “Musica Nuda” che dal palco iniziano ad inchinarsi per la piccola platea e per tutti quelli che con il sorriso si affacciano dai palchetti per salutarli. Bravissimi.

C.F.