Perugia

Il dolce di Perugia diventa uno snack

Il dolce tipico pasquale della tradizione perugina, la ciaramicola, si fa snack. Presentato all’Università dei sapori di Perugia ‘Ciaramì’, un prodotto artigianale di alta qualità realizzato interamente con materie prime a chilometro zero. L’idea è degli studenti della classe IV B del liceo Assunta Pieralli di Perugia che hanno costituito una mini impresa, la Pink4Bakery, nell’ambito del programma ‘Green Jobs’, promosso da Acri e realizzato in otto regioni italiane grazie al sostegno di altrettante Fondazioni bancarie (in Umbria, la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia). Il progetto, che ha come partner My Ja Italia e InventoLab, è sponsorizzato da Liomatic spa, Tecnocarta Sas e Università dei Sapori e si propone di stimolare studenti e docenti nell’acquisizione di competenze legate alle tematiche green come strumento per la salvaguardia del territorio in cui vivono e, al tempo stesso, come opportunità professionale.

La mission di Pink4Bakery è quella di implementare il nuovo snack e distribuirlo nelle scuole tramite le vending machine della Liomatic, azienda che si occupa di distribuzione automatica di alimenti e bevande.

Anche per gli imprenditori – ha dichiarato Ilaria Caporali della Liomatic, dream coach che ha affiancato gli studenti – uscire dal proprio perimetro d’azione e confrontarsi con soggetti diversi è stimolante. Io ho accompagnato gli studenti e li ho fatti ragionare in una logica d’impresa. I ragazzi sono stati bravi, hanno capito l’importanza di uscire dagli schemi tradizionali”. “Adesso il progetto deve rendersi ancora più concreto – ha aggiunto Caporali –. Il prodotto è in fase artigianale e bisogna renderlo industriale, quindi ottenere una serie di certificazioni, il packaging adeguato alla vendita attraverso i distributori automatici, e infine il test e la messa sul mercato”.

Credo che il contributo più importante – ha affermato Maurizio Beccafichi, responsabile dell’area Sviluppo dell’Università dei sapori – sia stato quello di mettere in relazione in condizione questi ragazzi di misurarsi con una simulazione d’impresa. Nel nostro Paese abbiamo un sistema basato sulla microimprese. Ne nascono tante e tante muoiono, nel giro di cinque anni, e quindi abbiamo tutti il dovere di creare i presupposti affinché questo non avvenga. Ci sono imprese virtuose nel territorio, come la Liomatic per esempio, che credono nei giovani e nelle loro idee innovative”. “Il cookies Ciaramì – ha spiegato Carla Corabi, professoressa responsabile del progetto di alternanza scuola lavoro al Pieralli – vive una fase ‘dimostrativa’ in questo momento. I ragazzi hanno creato il logo, hanno capito come ‘fare impresa’, rispettando gli standard richiesti. Se andrà bene ci occuperemo di produrlo”.