A palazzo Leti Sansi, fino alla fine del Festival, sarà possibile ammirare l'anteprima del progetto ‘La Via dell'Acqua' sviluppato da ADI Umbria (Associazione per il Disegno Industriale) utilizzando la formula dell'open source con l'intenzione di coniugare il design industriale con una delle principali risorse naturalistiche umbre. Il progetto prevede un percorso attraverso immagini, suoni ed installazioni con la presentazione delle prime proposte concretizzate.
1° IDROFONI Un'installazione che si pone come collante tra l'arte visiva, il design e la musica, quindi la scelta più pertinente per presentare La Via dell'Acqua al Festival. Gli idrofoni sono installazioni ‘vive' capaci di mutare il proprio aspetto: un velo di acqua è modulato da un canto, dal suono di uno strumento o dalla voce degli spettatori. Le lampade sensibili, attraversate dalla luce, si riverberano in immagini molto variegate, moltiplicandosi sulle pareti circostanti in grappoli di luce vibrante. Gli idrofoni vengono suonati ma il loro suono è luce. Il progetto è stato articolato sulla perfetta collaborazione tra un musicista, Pietro Pirelli, un designer, Carlo Forcolini, ed il centro sperimentale Agon. Un concerto, a cura dello stesso centro sperimentale Agon, aprirà la serata di inaugurazione.
2° H2U Sarà presentata ufficialmente la nuova applicazione H2U per iPhone pronta da scaricare. È la capacità di drinkiing water, un'applicazione per iPhone già dedicata a Roma, che esce in una special edition per il 53° Festival dei due Mondi. Ogni fontana di Spoleto sarà segnalata con la relativa mappa satellitare. Si potranno visualizzare foto e notizie storiche sui siti in cui si trovano le fontane, e saranno localizzati i posti dove poter bere acqua pubblica. H2U è un progetto pilota destinato ad allargarsi a tutte le città dell'Umbria, frutto della collaborazione tra Adi Umbria e Madeintomorrow.
3° INTUBE Una video installazione realizzata dagli architetti Sauro Di Sante Coaccioli e Giovanni Curti. Un viaggio introspettivo nelle viscere delle tubazioni. Sembrano dati provenienti dal sincrotrone di Ginevra e, invece, sono semplicemente gli strumenti operativi con cui si scoprono quotidianamente tubature nascoste, fratture nei canali interrati di scolo dell'acqua, diramazioni improbabili di condutture inaccessibili. Dal materiale video ricavato da indagini così scientifiche, Giovanni Curti e Sauro Di Sante Coaccioli hanno creato un'installazione che trasforma lo strumento tecnico in un'opera dai contenuti visivi ed espressivi. Un'altra insolita, sconosciuta attività connessa con l'acqua.