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Il Dancity Festival 2015 entra nel vivo

Domani, sabato 4 luglio, sarà il secondo giorno del Dancity Festival 2015.

Oggi il filo conduttore è Detroit con la sua storia, la sua musica, le sua influenza nel mondo dell’elettronica.

Ma non solo, tante attività ad ingresso gratuito ed eventi dislocati in alcune zone della città.

Dalle 14:30 alle 17:30 ci sarà il workshop gratuitoLa musica elettronica e la pubblicità” condotto da Paolo Bragaglia presso il ridotto dell’Auditorium.

Diversi saranno gli eventi collaterali che coinvolgeranno la città, in particolare l’Open Call, mostra di opere sul tema “Possible Realities” realizzate da artisti emergenti e non, tra i quali sarà decretato un vincitore da una giuria di qualità, le mostre Art Session e la Dancity School.

Dalle 17 in poi a Palazzo Trinci si susseguiranno una serie di performance tra cui quella dei Cabaret Contemporain, che saranno la rivelazione del Festival, in un live realizzato in collaborazione con l’Institut Français, direttamente dall’Australia András & Oscar, con la loro house music essenziale, grezza, accessibile e romantica.

La sera gli Underground Resistance, che presenteranno il loro progetto “Timeline”. Il loro concetto parte dal fatto che viene prima la musica, non il proprio ego, e questo è dimostrato anche dalla formazione che varia continuamente, tranne il leader Mike Banks, perché il filo conduttore è la musica che spazia dal jazz, al blues, al soul.

Da segnalare anche Holly Herndon, di cui è uscito un articolo anche sulla CNN, che tramite un algoritmo trasforma in onde sonore le azioni di tutti giorni. Come a dire, ognuna delle nostre azioni è arte. Dewey Dell, il progetto realizzato da tutti i figli di Castellucci di Raffaele Sanzio insieme ad un altro performer, in cui la danza diventa espressione dei suoni della musica elettronica. Altra italiana Caterina Barbieri, che farà un progetto con synth modulari. Nella parte notturna ci sarà uno dei più brillanti DJ producer techno al mondo, Jeff Mills.

 Jeff Mills tra gli headliner del Festival

Tra gli headliner del Festival ci sarà Jeff Mills, uno dei più brillanti DJ producer techno al mondo. Riconosciuto come la figura più rappresentativa della techno di Detroit, suonerà sabato 4 luglio presso il club Serendipity.

Dopo dieci anni gli Underground Resistance tornano in Italia

Dopo dieci anni gli Underground Resistance tornano a suonare in Italia con il loro progetto “Timelinesabato 4 luglio presso la bellissima corte di Palazzo Trinci.

Una sorta di jazz high-tech per sagaci amanti della musica, Timeline è una catena musicale che parte dal passato, passa per il presente e arriva nel futuro. Questo progetto ha assunto molte forme e più recentemente quella che collega il fondatore di Underground Resistance, Mad Mike, con Jon Dixon, tastierista, e De’Sean Jones, sassofonista, entrambi provenienti dal “supergruppo” Galaxy 2 Galaxy. Uniti al DJ e produttore della U.R. Mark Flash, questi quattro prendono elementi del jazz e della techno e li fondono tra loro in qualcosa di conosciuto, ma comunque differente.

Dancity Open Call 2015 “Possible Realities”

Forte della positiva esperienza della prima edizione della Dancity Open Call, che ha raccolto più di quarantaa richieste di partecipazione da parte di artisti e professionisti italiani e stranieri, anche quest’anno l’associazione culturale Dancity ha lanciato una call internazionale dal titolo “Possible Realities”: un’opportunità unica per dare spazio alla creatività ed esporre le propria opera all’interno della suggestiva cornice del Festival.

Possible Realities”, il tema scelto, ha preso ispirazione direttamente dal concept-motore del Dancity Festival 2015, “Still in perfect shape”, metafora utilizzata per sottolineare la condizione di ottima salute di un complesso organismo come quello del Festival, giunto ormai alla sua decima edizione. Partendo proprio da questa lunga esperienza, che ha fatto della “probabilità” un risultato effettivo, “Possible Realities” vuole mostrare, tramite l’occhio critico degli artisti, un atteggiamento inedito di apertura verso molteplici orizzonti. Per mezzo dei diversi linguaggi visivi, la Dancity Open Call si propone quindi come contenitore di sperimentazioni che presentino un’attitudine positiva nei confronti della crisi odierna: una presa di coraggio e lungimiranza verso nuove sfide. Una giuria di esperti del settore selezionerà tra le sei migliori proposte pervenute il vincitore, che si aggiudicherà un premio di 500 euro oltre ad una partecipazione esclusiva all’interno del calendario delle attività Dancity nell’anno 2015/2016.

I sei artisti selezionati che esporranno la propria opera presso lo storico Palazzo Candiotti sono: Andrea Abbatangelo, Marco Di Girolami + Pierluigi Scarpantonio, Gruppo Ʀ (Come Achille + Maria Giuliana Picchio), Mazzeo Mariotti, Francesco Soave, Donatella Spaziani. La giuria invece è così composta: Paola Capata, MONITOR, Roma; Maurizio Coccia, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi; Silvano Manganaro, Fondazione Volume!, Roma; Pierluigi Metelli, collezionista/Attack Festival, Foligno; Marta Silvi, storica dell’arte e curatrice indipendente, Roma; Massimiliano Tonelli, Artribune, Roma e Carla Capodimonti, Dancity Festival, Foligno.

Art Session

In occasione della decima edizione Dancity ospiterà alcune mostre dislocate nel centro storico della città di Foligno, che sarà possibile visitare durante i giorni del Festival. Presso l’auditorium Santa Caterina ci sarà “Scalar Field” progetto di Yann Novak, sound e visual artist californiano: un’installazione immersiva che esplora elementi immateriali come suoni, luci e colori insieme al loro modo di alterare la nostra percezione del tempo.

Sempre al Santa Caterina ci sarà “r_lightTweakSunlight – 2013” di Marco Mendeni, già presente a call4roBOt: la simulazione di un mondo immaginario, un percorso fra mondi apparentemente reali che si frammentano in visione, volumi e forme a perdere.

Al secondo piano di Palazzo Candiotti sarà esposta l’opera del collettivo italo-belga V O I D, vincitore della scorsa edizione dell’Open Call: quest’anno ad essere presentato sarà il progetto “Shaped Lines”, un dispositivo composto da bande magnetiche che tramite la pressione acustica rendono visibile l’azione del “suono” sulla materia. Una live performance sarà invece ospitata allo spazio Zut!: si tratta di “Collisions”, un’opera interattiva incentrata sulle interfacce gestuali “Palm Driver” e “Handel”, ideate e sviluppate da Leonello Tarabella presso il CNR di Pisa, che vengono affiancate all’approccio puramente acustico e primordiale della batteria di Alessandro Baris. Per il Dancity Festival il duo offre inoltre la possibilità di partecipare al workshop durante il quale seguire dettagliatamente il loro lavoro.

Dancity School

Anche quest’anno prosegue l’appuntamento con Dancity School, una piccola scuola d’introduzione al mondo dell’elettronica e delle arti digitali rivolta ai più piccoli, sotto forma di workshop gratuiti per bambini. Quello che si svolgerà al coworking Multiverso sarà un workshop elettronico-musicale dal titolo “Electronic Clouds” e sarà realizzato in collaborazione con la Vus, Il Giardino delle Utopie, Coderdojo Foligno e con la partecipazione di Sottocosmo. Il laboratorio ha lo scopo di far costruire al bambino il proprio strumento musicale: prevede l’utilizzo di programmi visuali capaci di creare dei suoni all’interno di un ambiente virtuale utilizzando il proprio pc.

Durante la programmazione sarà narrata una storia sull’eco-sostenibilità e su come un suono può dare una seconda vita agli oggetti in disuso.

Il workshop è ad ingresso gratuito e si svolgerà sabato 4 e domenica 5 luglio dalle 15 alle 18

Workshop “La musica elettronica e la pubblicità”

Altro evento del Dancity Festival sarà il workshop condotto dal compositore e sound designer Paolo Bragaglia dal titolo “La musica elettronica e la pubblicità”, che si svolgerà sabato 4 luglio al ridotto dell’Auditorium San Domenico dalle 14:30 alle 17:30.

L’evoluzione della tecnologia è sempre stata un fattore determinante per la trasformazione delle estetiche musicali. La musica e i suoni della pubblicità non fanno eccezione. Nei decenni abbiamo assistito alla nascita di veri e propri mondi sonori, che da una parte rispondevano a precise esigenze di comunicazione e al tempo stesso ridisegnavano il nostro paesaggio sonoro. La prima parte del workshop sarà quindi dedicata a ripercorrere esempi storici di uso della musica elettronica e del sound-design nella pubblicità, da Raymond Scott ad Aphex Twin.

Nella seconda parte si analizzeranno alcune produzioni del docente nel dettaglio, approfondendo gli aspetti tecnici, le esigenze di comunicazione e la sincronizzazione con le immagini.