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IL CORPO FORESTALE MONITORA LO STATO DEI DEPURATORI E DEI REFLUI INDUSTRIALI IN UMBRIA. DECINE DI ILLECITI

(Fda) Tre mesi circa di monitoraggio sugli impianti di trattamento delle acque reflue in Umbria da parte del Corpo Forsetale dello Stato hanno evidenziato un panorama di impianti di depurazione cui sono stati riscontrati 139 illeciti amministrativi e tre illeciti penali.

Da aprile ad oggi i controlli -ancora in corso- hanno verificato lo stato di funzionamento di 40 depuratori nella provincia di Perugia e altri 16 in quella di Terni. Dalle verifiche sono emersi 117 illeciti amministrativi, a Perugia e provincia, e 22 a Terni e provincia. Le infrazioni riscontrate sono state in alcuni casi di tipo sostanzialmente burocratico -come l'omessa compilazione del formulario di identificazione del prodotto smaltito, o la mancata o inesatta compilazione del registro di carico e scarico rifiuti- ma in diversi casi hanno riguardato il superamento dei limiti tabellari, previsti dalla legge, per i livelli di alcune sostanze come l'azoto ammoniacale e l'azoto nitrico. In alcuni casi -secondo il rapporto stilato dopo i controlli- è stata rilevata la “mancata installazione dell'impianto di disinfezione finale dello scarico” e la “mancanza del pozzetto di campionamento in uscita delle acque reflue”.

Nel corso delle stesse ispezioni, sono stati riscontrati anche 3 illeciti penali (2 a Perugia e 1 a Terni), con nove persone indagate e il sequestro preventivo di due depuratori, ad Acquasparta ed Amelia. In due casi di illecito penale -uno per provincia-, i gestori dei depuratori sono stati ritenuti responsabili del superamento dei livelli di zinco previsti dalla normativa vigente.

SCARICHI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI Nei 446 controlli sulla corretta gestione degli scarichi degli insediamenti industriali e artigianali – dalle fabbriche, alle vetrerie, alle industrie alimentari- il Corpo Forestale ha riscontrato invece ben 56 illeciti penali, e altri 46 amministrativi, per un importo complessivo delle sanzioni di 514,650 euro. I tanti illeciti penali hanno riguardato per lo più la mancanza di autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali. Nel folignate sono stati effettuati tre sequestri di scarichi industriali, a carico di un autolavaggio, un'autofficina ed un'azienda di riparazione di macchine agricole, mentre a Preci è stato messo sotto sequestro l'impianto di scarico di un prosciuttificio, che versava le acque direttamente sul terreno dell'azienda.