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IL CONTRIBUTO DI LEGAMBIENTE SUL PIANO REGIONALE DEI RIFIUTI

Legambiente: molte domande e qualche opinione per contribuire al nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, a cominciare dalla raccolta differenziata. Scegliamo, d'ora in poi, di dare il nostro contributo al dibattito attorno al nuovo Piano Regionale dei Rifiuti in forma di domanda a cominciare dalla raccolta differenziata.Prima domanda, tanto per tradurre in maniera comprensibile per tutti parole usate sempre più di frequente come ” autosufficienza degli ambiti”, “principio di prossimità”, ecc.:«Se noi cittadini diventiamo così bravi (magari opportunamente informati ed incentivati) da riuscire a raccogliere in maniera differenziata (così che poi si possano riciclare) il 40%, il 50% o addirittura il 60% dei nostri rifiuti questo significa che potremo sperare di vedere prima ridimensionare e poi chiudere discariche e inceneritori ?» E ancora: «Siamo sicuri che, se aumenta la raccolta differenziata (e quindi diminuiscono i rifiuti per discariche e inceneritori) poi, chi gestisce discariche e inceneritori, i rifiuti non se li vada a prendere altrove, in nome delle sacrosante libertà di mercato e di profitto (i soldi diversamente dai rifiuti per i più non puzzano) o semplicemente perché gli inceneritori (tecnicamente) per funzionare hanno bisogno di essere alimentati da un flusso continuo di rifiuti? »Conseguentemente: «I nostri politici ed i nostri tecnici che stanno elaborando il nuovo piano rifiuti hanno notizia di tecnologie più flessibili capaci di funzionare con quantità diverse di rifiuti e se esistono impianti così flessibili da funzionare a cicli ridotti o da essere ridimensionati o magari spostati e riutilizzati altrove, una volta che, grazie ai comportamenti virtuosi di cittadini, amministratori e gestori i rifiuti da trattare e smaltire diminuiscono?»E domanda delle domande: «E' possibile che si riesca ad aumentare la quota di raccolta differenziata (e quindi di riuso e riciclaggio dei rifiuti) in presenza di grandi impianti di discariche ed inceneritori o piuttosto non sarebbe bene fare come si sta facendo per il piano rifiuti della Regione Abruzzo (cui Legambiente collabora con osservazioni e controproposte) e cioè scegliere prima di impegnarsi a (e impegnare risorse economiche per) raggiungere livelli ottimali di raccolta differenziata e solo poi decidere (se e) quanti e quali impianti di trattamento esmaltimento risultano necessari?»Ultima domanda, che vuole essere solo una domanda, in vista della futura Multiutility provinciale: «Come si fa, nel caso che chi gestisce la raccolta differenziata dei rifiuti è anche lo stesso soggetto che poi i rifiuti li smaltisce (con profitto) negli inceneritori e nelle discariche, a fare in modo che questa situazione non rappresenti un vero “conflitto di interessi”, che contrappone la raccolta differenziarta a inceneritori e discariche?»