Il consigliere Enrico Melasecche (Udc) con una nota stampa torna sull'argomento del problematico rapporto tra i giovani e la droga sottolineando l'immobilismo delle istituzioni e delle autorità.
Di seguito il comunicato:
“Leggiamo dalla stampa che a Terni ormai sembra quasi banale fare uso di cocaina. Di cannabis addirittura sembra ordinaria amministrazione coltivarne in terrazzo, in cantina, o sul davanzale della propria finestra di casa, accanto al basilico ed al rosmarino.
Chi spaccia sembra che lo faccia per essere ‘à la page', in fondo, come si fa a non comprendere un giovanotto che per guadagnarsi “onestamente” qualche euro in più per i propri capricci personali si ferma davanti ad un liceo e passa “innocentemente” ai ragazzi più giovani qualche dose, tanto per non annoiarsi. Il sano spirito imprenditoriale si vede da subito. Il fondo c'è sempre stato un furbo più furbo degli altri.
La stupidità ormai sta facendo presa ovunque. Quello che più rattrista è che non si sente più alcuno che alza un dito, che dice pubblicamente basta, che mette in allarme coloro che debbono controllare, indirizzare, dibattere.
Da troppo tempo la politica ternana ha rinunciato al proprio ruolo. Sia da parte della destra che della sinistra. Credo allora sia venuto il momento in cui ognuno di noi, se ha intelletto per ragionare, sentimento e coraggio per farsi carico di un problema come questo, dica chiaramente basta.
Forse è il caso di tornare al sano distinguo fra ciò che è bene e ciò che è male. Di dare conforto a tutti i genitori che hanno ancora un po' di senso del proprio ruolo ed amore nei confronti dei propri figli di pretendere che questa sorta di moda un po' idiota torni ad essere giudicata per ciò che è: una deriva qualunquistica che poi rovina in modo drammatico l'esistenza dei propri figli.
Occorre ringraziare le forze dell'ordine che perseguono spesso anche con risultati molto positivi la lotta allo spaccio. Occorre dire basta allo sballo per lo sballo.
Tutto questo è ‘démodé'? Non ci interessa. Alcuni valori come quello della vita, del ruolo della famiglia e della scuola – di cui si parla tanto – va forse reinterpretato come è giusto che sia. Con coraggio e chiarezza”.