Categorie: Città di Castello Istituzioni

IL COMUNE DI SCHEGGIA PRESENTA IL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE

Nella mattinata di oggi, presso il teatro comunale del Comune di Scheggia e Pascelupo, è stato illustrato il Piano di Protezione Civile di cui il comune si sta dotando. L'elaborazione era iniziata nel gennaio 2009, ma era stata interrotta a causa del terremoto dell'Aquila, che a livello nazionale ha fatto ripensare a nuovi criteri resi necessari da quella tragica esperienza. “Quello elaborato – spiega David Giovanelli, assessore del Comune di Scheggia – è un piano multirischio che contempla più tipi di emergenza (neve, calore, sismica, idrogeologica e incendi di interfaccia). Un piano pensato sulla popolazione e che può contare su aree ed edifici nuovi, antisismici e quindi sicuri in ogni caso di emergenza”. Molti di questi, infatti, sono stati ristrutturati dal Comune grazie ai fondi del terremoto ’97. Gli interventi hanno agevolato il lavoro, visto che è pensato su strutture adeguate ai casi di emergenza: “Un esempio virtuoso di collaborazione tra enti: grazie al lavoro simultaneo della Provincia e dei suoi tecnici e a quello dei tecnici e amministratori di Scheggia questo comune si dota di un progetto all'avanguardia, risparmiando, in più, circa 20mila euro”. Il Piano prevede aree già prestabilite per le microemergenze (tipo frane o rischi connessi a neve o incendi) con piccole evacuazioni di persone, individuate nelle ex scuole delle frazioni e nella tendostruttura o nella palestra per il capoluogo. Tutte a pochi metri dalle case, in modo che, in caso d’emergenza, le persone possano rimanere vicine ai propri cari e agli ambienti più familiari. “Aree che, in genere, presentano altri usi e che, quindi, non sono cattedrali nel deserto come quelle costruite con i vecchi criteri, che non avevano altri scopi al di fuori di quello di protezione civile”. Per le macroemergenze, invece, “sono previste zone da adibire ad aree al momento dell'emergenza con computo metrico dei costi e dei tempi di realizzazione, un nuovo criterio per far risparmiare le amministrazioni facendo ricadere i costi sull'emergenza e non sulle aree, non facendo sprecare nulla ai Comuni, nei quali magari restano abbandonate e inutilizzate per anni”. Parti integranti del Piano sono un continuo aggiornamento e una revisione annuale in riferimento a eventuali nuove disposizioni da parte del settore di studi preposto da Dipartimento nazionale di Protezione Civile.