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Il Comune di Perugia parte civile in un processo per spaccio di droga

“E' stata una giornata importante perché aver riconosciuto al Comune la legittimità di costituirsi parte civile in un processo per reati connessi al traffico di stupefacenti significa che la comunità, della quale l'Amministrazione comunale rappresenta gli interessi, ha il diritto di essere risarcita dei danni che le derivano”. Sono queste le parole del Sindaco Wladimiro Boccali, dopo la bufera che ha trovolto Perugia a seguito della sua intervista rilasciata a La7 sulla lotta alla criminalità e allo spaccio di droga, piaga ormai endemica nel capoluogo umbro (guarda qui: Inchiesta La7 su droga a Perugia, Boccali replica “Allarme eroina non sottovalutato. Mancano fondi”- Video La7). “Il Comune di Perugia – ha continuato il sindaco – è uno dei primi a prendere questa iniziativa, come era stato uno dei primi a costituirsi parte civile nei processi contro gli sfruttatori e i trafficanti di esseri umani. Ovviamente siamo soddisfatti per il risarcimento di 50 mila Euro che ci è stato riconosciuto, anche se la nostra è evidentemente una decisione che ha prima di tutto un valore politico nel senso più ampio della parola”.Boccali ha poi così concluso la sua dichiarazione: “Credo che da questo, come da tanti altri segnali, non ultima la collaborazione con le autorità tunisine, alla quale stiamo dando corso, emerga forte, chiara, univoca, che Perugia non è, non vuole più essere una “piazza” tranquilla in cui spacciare droga. Lo abbiamo detto ieri all' Ambasciatore tunisino a Roma, che ha promesso il suo appoggio, ed è anche questo il messaggio che arriva oggi. Perugia non è connivente con gli spacciatori. Attraverso il Comune, che la rappresenta, pretende che questi siano perseguiti dalla legge e chiede conto dei danni, non soltanto di immagine che arrecano”.