Pare che la Valnerina abbia un conto in sospeso con gli eroi dell'antimafia Falcone e Borsellino. A farne le spese stavolta è Giovanni Falcone, il magistrato simbolo che dedicò tutta la sua carriera professionale alla lotta contro la mafia, e che fu assassinato brutalmente nel maggio 1992.
Appena un anno fa, i lettori lo ricorderanno (era il maggio del 2010), a Vallo di Nera scoppiò un’avvelenata polemica per l’opposizione del sindaco Dominici ad una proposta del capogruppo della minoranza consiliare di intitolare il piazzale-parcheggio della frazione di Meggiano a Falcone e Borsellino. “Cosa c’entrano questi con noi?” fu l’infelice commento del sindaco, che diede vita ad un dibattito dai toni piuttosto accesi durato settimane, e finito sulle cronache nazionali.
Ora, la storia sembra ripetersi. L’ultimo sgarbo all’indimenticato magistrato si è consumato nei giorni scorsi in quel di Cerreto di Spoleto. Protagonista del contendere stavolta non è un piazzale ma una Via.
Il 20 luglio scorso, in seguito alla creazione di nuove aree di circolazione nel territorio comunale, la giunta comunale aveva deliberato di intitolare una strada a “Giovanni Falcone”, sistemando anche le relative targhe identificative.
Fin qui tutto bene. Se non fosse che una nuova delibera di giunta, datata 3 agosto, ha completamente annullato quella precedente. Nel nuovo documento si legge che “dopo attento esame degli elaborati tecnici, la predetta strada non sarà aperta al pubblico e pertanto non è possibile procedere alla denominazione ai sensi del regolamento anagrafico”. Il regolamento infatti, all’articolo 41, recita che “Costituisce area di circolazione ogni spazio (piazza, piazzale, via, viale, vicolo, largo, calle e simili) del suolo pubblico aperto al pubblico e destinato alla viabilità”.
E con questo si spiega l’inghippo. La strada non è destinata alla viabilità e quindi non costituisce area di circolazione. Ergo, non può avere un nome. La domanda allora sorge spontanea: ma l'attento esame degli elaborati tecnici non poteva essere svolto prima di denominare la nuova strada? E siccome non c'è due senza tre, speriamo che la prossima intitolazione agli eroi antimafia sia vagliata attentamente prima, per evitare figure barbine poi.
(Ja.Brug.)