Il Cerb di Perugia al congresso annuale dell'Associazione Tecnici della Birra - Tuttoggi.info

Il Cerb di Perugia al congresso annuale dell'Associazione Tecnici della Birra

Redazione

Il Cerb di Perugia al congresso annuale dell'Associazione Tecnici della Birra

Mar, 09/10/2012 - 11:37

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Dopo il convegno scientifico, che si è svolto nell’aula Magna della facoltà di agraria dell’Università degli Studi di Perugia, per i 10 anni di costituzione del Centro di eccellenza per la ricerca sulla birra (Cerb), si è tenuto a Deruta il congresso annuale dell’Associazione italiana dei tecnici della birra e del malto (Aitbm). Un’occasione per il direttore del Cerb, Paolo Fantozzi, di ripercorrere la storia e presentare le attività svolte durante i dieci anni di vita del centro, nato per volontà congiunta dell’Associazione degli industriali della birra e del malto (Assobirra) e dell’ateneo perugino. Un centro, che si è distinto per l’alto livello qualitativo delle sue attività “cresciuto nel decennio grazie all’adozione della certificazione Iso 9000 – ha sottolineato il direttore Fantozzi -, l’accreditamento delle sue analisi secondo la normativa Iso 17025, e che ha permesso di garantire alle aziende la necessaria riservatezza. Il Cerb, oggi, emette più di mille certificati di analisi ogni anno, collabora, fin dalla sua nascita, alla formazione accademica erogata dalla facoltà di agraria (corsi di laurea e dottorati ed è sede, da 4 anni, del master in tecnologie birrarie) e fornisce da 5 anni formazione tecnico-professionale per oltre 50 operatori ogni anno”. “Proprio per la professionalità raggiunta – ha sottolineato Fantozzi -, è presente sia nel Brewing Science Group che nell’Analytical Commitee dell’European Brewing Convention (Ebc), su segnalazione e designazione di Assobirra”. “Il Cerb è nato perché mancava un centro di ricerca qualificato ed ufficiale che studiasse le diverse problematiche che, di volta in volta, emergevano a livello nazionale – ha ricordato il direttore Fantozzi -, senza dover ricorrere sempre a centri di altre nazioni. Inoltre, mancavano, nei consessi internazionali, referenti scientifici italiani per il settore birrario”. Così il gruppo di ricerca coordinato dal professor Paolo Fantozzi ha offerto una sponda scientifica valida, iniziando con l’esperienza positiva del progetto “Salvaguardia delle proprietà nutrizionali delle bevande fermentate”, finanziato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur). Il Cerb nato,quindi, con il riconoscimento del Miur, in virtù della sua mission, è stato organizzato in quattro aree funzionali: ricerca e sviluppo, progettazione, laboratorio analisi e formazione. “Il centro, indipendente economicamente e politicamente dall’Industria birraria, ha però nel suo consiglio scientifico un rappresentante permanente – ha aggiunto il direttore Paolo Fantozzi -, con diritto di voto, di Assobirra. Tale fatto, allora ed oggi unico nel nostro sistema universitario, dimostrava e dimostra la volontà di collaborazione e consulenza tra il mondo universitario e quello industriale, talvolta a sproposito considerata come impossibile o di difficile attuazione”. “L’Università di Perugia ha assicurato la disponibilità di un’idonea struttura a Casalina di Deruta – ha spiegato ancora Fantozzi – e, in questi dieci anni, ha assegnato personale docente, tecnico ed amministrativo, rendendola equiparata ad un dipartimento universitario, con autonomia di bilancio, pur non prevedendo il supporto gestionale e finanziario di funzionamento. Il Miur, dal canto suo, ha confermato il suo impegno, finanziando gli impianti pilota di maltazione e burrificazione. Assobirra ha firmato una convenzione quadro che individuava il Cerb come centro di riferimento per ricerche ed analisi per l’associazione e per i suoi associati”. “Auspico che il Cerb possa essere sempre più utilizzato, per le sue competenze – ha concluso Paolo Fantozzi -, da Assobirra e altri operatori del settore presenti (soci dell’Aitbm e artigiani), oltre che da studenti, semplici amanti e appassionati della birra, per il miglioramento qualitativo dei prodotti e per un sempre maggiore interesse ad una filiera agroalimentare importante per l’Italia”.

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