Categorie: Foligno Politica

Il centrodestra: no all'annessione con la Provincia di Terni

Claudio Bianchini
Il centrodestra di Foligno è contrario all'eventuale – ma non del tutto impossibile – annessione alla 'rimodellata' Provincia di Terni: a ribadirlo sono gli stessi consiglieri comunali del Popolo della Libertà, di Rinnovamento e di Cambiare Foligno che questa mattina hanno convocato sulla vicenda un'apposita conferenza stampa. E nella malaugurata ipotesi di chiamata alle urne l'indicazione dello schieramento d'opposizione sarebbe quella di votare 'no' al passaggio sotto le insegne rossoverdi della città dell'acciaio. Il leader Daniele Mantucci considera l'intera questione tragicomica, frutto di un grande bluff della sinistra locale e regionale, per illudere i cittadini prima su un possibile salvataggio delle due province umbre e poi sull'eventuale scelta dei nuovi confini provinciali. “Una consultazione inutile ed insensata – ha dichiarato Mantucci – un espediente per cercare di mantenere a disposizione altre poltrone e rendite di potere che gli consentano di proseguire nelle solite spartizioni”. Il centrodestra annuncia l'affissione di manifesti pubblici per 'smascherare le manovre del centrosinistra e spiegare le proprie ragioni ai folignati. Ma – per la serie a mali estremi estremi rimedi – sono pronti anche a presentare ricorsi legali per bloccare un referendum che considerano inefficace, e quindi fonte di spreco delle risorse pubbliche. “La maggioranza ha dimostrato le sue lacerazioni interne anche nell'ultima seduta consiliare – ha rilevato il capogruppo del PDL, Riccardo Meloni – arrivando senza una proposta e votando un documento con i soli voti Pd e di Rifondazione Comunista, con alcuni passi indietro strategici all'interno dello stesso Partito Democratico”. Per Meloni, qualora dovessero cancellare la Provincia di Terni, riproporranno degli ‘ambiti provinciali’ aggirando in qualche modo le normative per mantenere in piedi strutture e posti di comando. Secondo Marco Cesaro, consigliere pidiellino, il referendum potrebbe comunque essere utilizzato per procedere – in un secondo momento – alla ricomposizione dei confini di una eventuale unica provincia perugina, tentando di ridisegnare la geografia politica dell'Umbria. Pronti a dare battaglia – schierati in prima fila – anche Massimo Maggiolini (coordinatore comunale del PDL), Francesco Mancia (vicepresidente del Consiglio comunale) e Valentina Gualdoni, presidente della Commissione statuto.