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“Il Cavour non chiude i battenti. Anzi”. A confermarlo il sindaco Bacchetta e l'assessore Alcherigi

“Il Cavour non chiude i battenti. Anzi. L’Amministrazione comunale ha intenzione di mantenere e potenziare il polo dei servizi per la prima infanzia del centro storico e questa volontà è già stata tradotta concretamente nella programmazione urbanistica”: il sindaco tifernate Luciano Bacchetta e l’assessore alle Politiche scolastiche Mauro Alcherigi confermano “l’asilo Cavour come punto fermo nell’organizzazione della rete educativa” e aggiungono che “Nel mese di novembre abbiamo ottenuto dalla Cassa di Risparmio di Città di Castello spa, proprietaria dell’immobile, una proroga decennale del comodato d’uso che permetterà all’asilo Cavour di operare in tutta tranquillità nella stessa sede e con le stesse modalità osservate finora. Piuttosto è stata prospettata una riarticolazione della sezione privata dell’Opera Pia Asilo Cavour, che, senza comprometterne la continuità didattica, garantisca una gestione finanziariamente compatibile. La capacità complessiva di accoglienza rimarrà inalterata, salvaguardando un’esperienza positiva di integrazione tra pubblico e privato. Nessuna paura dunque per le famiglie dei cento bambini che attualmente frequentano la struttura. Comune e Direzione didattica del Primo Circolo ribadiscono ufficialmente che le preiscrizioni all’asilo Cavour sono aperte e che deve essere considerata priva di fondamento ogni ipotesi di sospensione, riduzione o addirittura chiusura dell’attività. La decisione di mantenere il Cavour tuttavia non ha fatto aggio sulla sua storia, pure nobile e di tutto rispetto, ma sulla considerazione, di carattere amministrativo e politico, che sia imprescindibile mantenere nel centro un polo educativo completo e diffuso, che serva una residenza a dimensione familiare e contribuisca a riqualificare le funzioni della città dentro le mura. Nel Cavour abbiamo individuato l’equilibrio di questo polo, per la posizione nell’assetto urbano, la flessibilità dimostrata nel rispondere ad esigenze economiche e sociali e, non ultimo, perché rappresenta un servizio consolidato e riconoscibile da tante famiglie, le stesse a cui diciamo che l’asilo Cavour non smobilita”.