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IL “CASO” JESSICA SUL TAVOLO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO E PREMIER BERLUSCONI

Il ‘caso’ di Jessica, la sventurata liceale di Campello sul Clitunno, è arrivato sul tavolo delle più alte cariche dello Stato a cominciare dal Presidente Giorgio Napolitano e dal premier Silvio Berlusconi. I quali hanno ricevuto una accorata lettera da parte dei famigliari della ragazzina che ha posto fine alla sua esistenza per paura di non aver superato gli esami di riparazione. Paura che, secondo la famiglia, si era trasformata in certezza: l’ipotesi che la studentessa abbia appreso dell’esito degli esami prima che, come regolamento impone, venissero avvisati i suoi genitori è tuttora al vaglio dell’inchiesta avviata dalla procura di Spoleto all’indomani del tragico gesto.

Non è dato ancora sapere se e chi ha potuto informarla: i carabinieri hanno sequestrato il cellulare di Jessica e hanno già completato un primo esame delle telefonate ed sms ricevuti quella maledetta sera.

I Magnini vogliono sapere la verità ed è per questo che si sono rivolti al Presidente della Repubblica. Il segretariato del Quirinale ha già fatto sapere di aver ricevuto il documento che nelle prossime ore sarà sottoposto al Presidente.

Intanto si apprende che venerdì scorso il legale dei Magnini si è recato presso il Liceo classico per richiedere copia di tutti i documenti scolastici relativi a Jessica. Non solo dunque i verbali dello scrutinio di settembre, ma anche i registri e i compiti dell’intero anno scolastico. Al fine di verificare fino in fondo l'operato dei docenti e dello stesso Istituto.