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Il calendario dell'Arma / Un simbolo e una testimonianza sempre attuale / Presentata l'edizione del bicentenario

Sara Minciaroni

Un oggetto ambito. Un simbolo per chi da sempre è vicino al lavoro che ogni giorno viene svolto dai carabinieri che nelle ormai 4600 caserme d'Italia rappresentano il punto di contatto più capillare tra i cittadini e lo Stato. E' il calendario dell'Arma, che questa mattina è stata presentato nella sua edizione 2014, quella del bicentenario dalla fondazione della Benemerita, dal comandante provinciale di Perugia colonnello Angelo Cuneo.

Il calendario, con il cui ricavato viene dedicato al fondo di assistenza dei carabinieri e viene distribuito in oltre 17 mila copie, viene realizzato con tavole di artisti che ripercorrono la storia passata e recente delle maggiori attività dell'Arma. Uno spaccato che va dalle missioni all'estero, alle attività di soccorso, passando per momenti dolorosi della storia italiana nella quale il ruolo dei militari è sempre stato determinante come nel caso dei sequestri di persona e nella lotta al terrorismo, o nella gestione dell'ordine pubblico nelle grandi manifestazioni come ogni domenica negli stadi. E descrive come il mestiere del carabiniere si sia evoluto di pari passo con il progresso tecnico e scientifico e come si sia dovuto declinare in tante diverse specialità con la nascita dei reparti speciali.

Una parte è poi dedicata a figure simbolo della lotta alla criminalità organizzata come il generale Dalla Chiesa e i capitani Basile e D'Aleo assassinati per ordine di Totò Riina, ma anche ai militari uccisi nella strage di Nassiriya. ''Ripercorre la nostra storia, dagli albori ad oggi – ha spiegato il colonnello – Attualmente sono arruolati oltre centomila militari e in Italia esistono 4.600 caserme, punto di contatto tra i cittadini e lo Stato, da Tarvisio a Pantelleria''.

Dalle stamperie di Fabriano sono uscite anche immagini relative a Papa Francesco, figura molto vicina all'Arma proprio a causa della sua appartenenza all'ordine dei gesuiti, che con l'Arma fondata nel 1814 avrebbe delle somiglianze relative al regolamento. Secondo alcuni esiste una sicura impronta dei Padri Gesuiti che avrebbero partecipato alla redazione del regolamento del Corpo dei Carabinieri basato sui principi di disciplina e fedeltà.

In copertina è raffigurata la celebre “Pattuglia nella tormenta” dello scultore Antonio Berti. “Un’opera che esprime tutto il senso della nostra missione”; delineato idealmente da quei Carabinieri che, imperturbabili e forti di quei valori umani ed etici, che vengono tramandati di generazione in generazione, contrastano e vincono l’impeto della bufera avanzando lentamente e inesorabilmente verso la loro mèta. Non a caso, a quest’immagine – senza tempo – si ispira il monumento che è in corso di realizzazione grazie soprattutto al sostegno dei Comuni d’Italia e che sarà posto nei giardini prospicienti il Palazzo del Quirinale.