Il progetto che porterà Ikea a Perugia deve contestualmente risolvere i problemi della viabilità nel Nodo di Perugia. Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (10 favorevoli e 3 astensioni–M5S e Ricci misto Rp-Ic) la mozione dei consiglieri Giacomo Leonelli, Carla Casciari (Pd), Attilio Solinas (misto Mdp) e Silvano Rometti (SeR) che chiede alla Giunta regionale di “svolgere la propria funzione istituzionale, attivandosi presso il Comune di Perugia al fine di una sinergica collaborazione con Anas e Governo per approfondire tutti gli aspetti riguardanti le criticità per la viabilità regionale a seguito della realizzazione della ‘Nuova Collestrada’, al fine di trovare una soluzione per evitare una congestione del traffico perugino, già ad oggi molto intenso, prevedendo o il raddoppio della rampa o la realizzazione in tempi brevi del Nodo di Perugia ed una viabilità adeguata da e verso l’area nord del comune di Perugia”.
Il testo del documento è stato modificato al termine di un lungo confronto in Aula tra i proponenti e i rappresentanti delle opposizioni consiliari, alcuni dei quali hanno poi deciso di non partecipare al voto. Scontato che il centrodestra in Regione non può andare contro ciò che lo stesso centrodestra sta facendo in Comune a Perugia.
Illustrando l’atto in Aula, Leonelli ha spiegato che la ‘Nuova Collestrada’ è destinata a diventare il complesso commerciale più importante dell’Umbria e prevede l’ampliamento e l’apertura del nuovo punto vendita Ikea entro il 2022. Considerato che si tratta di un’area già congestionata dal traffico, è necessario non sottovalutare la necessità di un intervento consistente sulla viabilità, per una gestione controllata del traffico, tenuto conto, tra l’altro, che il bacino di utenza è in potenziale crescita anche grazie al completamento della superstrada Foligno–Civitanova e della Perugia–Ancona. Secondo Leonelli c’è stata una sottovalutazione tecnica del progetto da parte del Comune di Perugia, che non ha considerato gli effetti del nuovo centro commerciale sul traffico veicolare, cittadino, commerciale e turistico. “Ponte Valleceppi, Lidarno–Sant’Egidio, Collestrada e Ponte San Giovanni – ha detto l’esponente dem – rischiano di vedere scaricata sulla propria viabilità interna l’enorme mole di traffico, già ad oggi spesso congestionato sia sulle strade extraurbane che sulle arterie principali, con un volume già in aumento sulle varie direttrici viarie a causa dei nuovi due sbocchi verso
l’Adriatico”.
Marco Squarta (FdI) ha detto che la mozione è superflua, perché esiste già una mozione di qualche mese fa “che, se applicata, porterebbe al risultato che si vorrebbe raggiungere“. La Giunta, in base a quell’atto, dovrebbe impegnarsi con il Governo nazionale affinché venga realizzato il ‘mini nodo di Perugia’. Eventualmente, secondo Squarta, va attivato il Comitato di controllo per verificare la mancata attuazione di quella mozione. Squarta ha poi mandato un messaggio al Pd: “Non bisogna sfruttare il nuovo progetto per fare propaganda in vista delle elezioni comunali di primavera a Perugia”.
Per Andrea Liberati (M5s) si tratta di una questione critica per Perugia e per l’Umbria, dato che c’è un problema di pianificazione territoriale e urbanistica. “Quando fu
deliberato il Piano del commercio – ha accusato Liberati – noi sottolineammo l’influenza pervasiva di alcuni grandi gruppi su quelle scelte“. Ikea si posizionerà su un’area
in cui ci sono interessi specifici, in una condizione ambientale già oggi complessa, ha detto Liberati, mostrandosi scettico sul fatto che il progetto possa superare l’autorizzazione Vas proprio per la questione ambientale.
Il dem Chiacchieroni ha invitato ad unire le forze per il Nodo di Perugia, proponendo l’attivazione di un tavolo tra Regione, Comune di Perugia e parlamentari umbri per
un confronto serrato sulla questione. “Non bisogna lasciare il Comune di Perugia con il cerino in mano” ha detto. Carla Casciari ha lamentato la velocità con cui le Commissioni comunali hanno approvato il progetto, senza ascoltare i territori.
Ricci ha ribadito di essere favorevole all’insediamento di Ikea a Collestrada, anche se a suo giudizio sarebbe stato più opportuno il sito di San Martino in Campo. “Il Nodo di Perugia – ha poi detto – non è un’opera per l’Umbria ma un intervento fondamentale per l’intero Paese, anche se realizzato in versione ridotta”.
Roberto Morroni (FI) ha detto di concordare con Chiacchieroni, affermando però che, così come è stata posta, la mozione non può essere sostenuta da Forza Italia, perché la Regione “non deve far sentire la sua voce in un’ottica di opposizione dialettica al Comune di Perugia“, vista l’importanza che il progetto ha per tutta la Regione.
“Dunque con questo atto inizia la campagna elettorale per la città di Perugia” ha sentenziato Valerio Mancini della Lega. Rilevando che i problemi della viabilità a Perugia arrivano ben prima dell’ipotesi di far arrivare Ikea. Mancini propone di invitare il Governo a fare un tavolo con i parlamentari.
Per la presidente Marini il progetto è l’occasione per “portare a casa” gli investimenti per il Nodo di Perugia. “Non appena il Comune avvierà la sua pianificazione urbanistica – ha aggiunto – servirà un raccordo fra i livelli istituzionali per capire come programmare tutto, anche la viabilità interna, c he impatta su quella di competenza della Regione“.
Marini ha poi ricordato alcuni aspetti positivi dal punto di vista edilizio, “con il recupero di volumi che già ci sono e inoltre si salva l’area agricola di San Martino in Campo, scelta in un primo momento, che sarebbe stata pesantemente trasformata“. Ha quindi ricordato che la Regione è chiamata a intervenire su vari aspetti, tra cui quelli urbanistici e edilizi, visto che il Comune dovrà fare rilevanti modifiche urbanistiche che incideranno su tutto il resto della viabilità.
Ma il progetto, ha aggiunto la governatrice, ofre anche l’opportunità di negoziare con Ferrovie dello Stato per avere una fermata in quel punto e, unitamente alle risorse già disponibili, sistemare la E45 soprattutto per quanto riguarda il Nodo di Perugia. “Si apre un tema sulla viabilità della città – ha proseguito – che affronterà il Comune ma che incide anche sulle infrastrutture regionali e va coordinata con le risorse già assegnate per i lavori sulle principali arterie. Se l’apertura sarà nel 2022, come si ipotizza, possiamo lavorarci bene e pensare anche al resto, strade e ferrovie“.
Marini ha poi ricordato che nel 2019 ci sarà la definitiva apertura della Perugia-Ancona, anche nel tratto marchigiano. “Ci sono 30mila persone – ha detto – che gravitano con mezzi propri su Perugia ogni giorno. Non dobbiamo fare una metropolitana intera, ma mettere un pezzetto di mobilità sul ferro. Serve un coordinamento e una progettualità condivisa, così faremo una cosa utile agli umbri”.
In serata, i firmatari della mozione hanno attaccato il centrodestra: “Il nostro tentativo di giungere ad una soluzione condivisa almeno per votare l’atto di indirizzo che abbiamo presentato – affermano Leonelli, Casciari, Guasticchi e Solinas – ha incontrato una serie distinguo, probabilmente dettati da diktat nazionali o da Palazzo dei Priori, da parte dei consiglieri di Forza Italia e Fratelli d’Italia, con la Lega che ha anch’essa preferito disertare l’aula. Questo da un lato ci dispiace, ma dall’altro ci preoccupa, tenuto conto della complessità del progetto e delle ricadute in particolare sulla viabilità, che si troverà a gestire la maggioranza di centrodestra in Comune”.