“Quando meno di un mese fa io ed altri colleghi del Pd, consiglieri regionali e comunali, segnalammo le criticità dell’ipotesi dell’insediamento Ikea di Collestrada preso in considerazione dalla Giunta comunale di Perugia, pur avendo piena consapevolezza che sulla viabilità da e per Perugia non fossero previsti interventi, né sul versante raddoppio della rampa di accesso all’acropoli, né su quello del cosiddetto Nodo di Perugia, molti si affrettarono a scagliarsi contro di noi”. Così in una nota il consigliere regionale del Pd, Giacomo Leonelli, che da Palazzo Cesaroni segue le vicende relative al progetto di Eurocommercial che dovrebbe portare a Collestrada Ikea e Primark. In particolare, Leonelli, anche raccogliendo perplessità e timori di molti perugini sul fronte della viabilità, è in cerca di soluzioni percorribili per evitare ingorghi di traffico in un’area già oggi critica.
Leonelli aveva lanciato l’allarme subito dopo l’audizione in Commissione regionale del responsabile Anas per l’Umbria, Raffaele Celia, circa il fatto che, allo stato attuale, la società nazionale per le strade aveva in programma solo l’ampliamento delle corsie a Collestrada (indipendentemente dal progetto Ikea) senza affrontare per il momento il problema della parte che va dallo svincolo di Ponte San Giovanni all’imbocco del Raccordo Perugia-Bettolle.
Ma quella sera stessa, nella partecipata assemblea di Collestrada con i residenti, gli assessori Prisco (poi dimessosi per fare a tempo pieno il parlamentare) e Fioroni, accompagnati dai tecnici comunali, avevano spiegato che il Comune stava lavorando con Anas per verificare la fattibilità di realizzare la terza corsia fino alla rampa, ampliandola, ed allargando anche il viadotto dei Volmni, così da eliminare le file all’innesto del Raccordo.
Insomma, Regione e Comune di Perugia avevano aperto due canali differenti con Anas. Senza un particolare scambio di informazioni, nonostante gli appelli a lavorare insieme per il bene di Perugia.
“Abbiamo dovuto presentare una mozione e promuovere un’audizione dei vertici di Anas, insieme all’allora assessore comunale e onorevole Emanuele Prisco – lamenta ora Leonelli – e ancora passavamo per sognatori quando chiedevamo che venisse presa in considerazione l’ipotesi del raddoppio della rampa e della terza corsia, non solo nei paraggi del polo commerciale in cui verrebbe istallata anche la sede di Ikea”.
Perché ora, questa volta in Commissione comunale, attraverso l’audizione del responsabile compartimentale Anas Umbria, Gioacchino Del Monaco, arriva la conferma che si sta lavorando alla fattibilità di un intervento di ampliamento delle corsie della E45 fino al Raccordo e del viadotto dei Volumni. Intervento per il quale sarebbero anche già disponibili 50 milioni di euro.
“Ora, a distanza di nemmeno un mese, – aggiunge Leonelli all’indomani di questa audizione a Palazzo dei Priori – apprendiamo da tutti i quotidiani locali di oggi che Anas è disponibile a valutare uno studio di fattibilità, del valore stimato di 50milioni di euro, che sarebbe teso a realizzare proprio quegli interventi che noi chiedevamo e che non solo la Giunta comunale di Perugia non aveva ritenuto di sollecitare ma, anzi, venivano da essa ritenuti sostanzialmente campati in aria e visionari”.
Ma nell’audizione di Del Monaco è stata ribadita, pur con più veemenza a sinistra, riequilibrata poi dalle parole di Fronduti e Calabrese, la necessità di non rinunciare ad una soluzione per il Nodo di Perugia. Nonostante sia emersa con evidenza anche la difficoltà a perseguire il progetto originario, che richiederebbe un impegno finanziario di un miliardo e 200 milioni di euro.
Ma per Leonelli, occorre fare chiarezza ed individuare le priorità, come del resto richiesto dall’Anas. “Prima di andare a gravare su quel tratto di strada – avverte quindi il consigliere regionale Pd – si deve sciogliere il Nodo di Perugia in un’ottica di equilibrio viario regionale e interregionale. E questo perché già oggi quel tratto rappresenta un problematico collo di bottiglia per chi voglia raggiungere l’acropoli dall’area Nord o chi dalla zona del lago Trasimeno voglia andare verso Foligno o Cesena. Questo noi lo sosteniamo da tempo – conclude Leonelli – e siamo contenti di registrare per una volta il fatto che il buon senso sembra stia iniziando a farsi strada e la nostra azione di moral suasion stia finalmente dando i suoi frutti”.