La ‘via umbra del riuso’ e i rispettivi centri pubblici a Marsciano, Perugia, Corciano ed Umbertide sono stati al centro di un vivace dibattito online durante il terzo workshop regionale del progetto Subtract.
Nella sua introduzione il direttore dell’Autorità umbra rifiuti e idrico (Auri), Giuseppe Rossi, ha sottolineato quanto il confronto come Lead Partner con i partner europei nell’ambito del progetto Interreg Europe SUBTRACT ha dato numerosi impulsi, che adesso si tratta di mettere a sistema, in modo che trovino una loro operatività in Umbria.
“Va però prima tenuto presente – ha proseguito Rossi – che i beni destinati al riuso nascono dalla volontà di non farli diventare rifiuti ma di dargli una seconda vita attraverso la donazione. Non parliamo del mercato della seconda mano, che ha regole sue e su cui non vogliamo entrare. Vogliamo invece infilarci su questa parte dell’economia circolare dove le persone vogliono disfarsi di beni che hanno ancora un potenziale di essere riutilizzato. Però un potenziale che nel contesto dell’economia circolare deve anche esprimersi in un valore, appunto, economico. È necessaria quindi una prospettiva di economicità che renda queste attività appetibili in una prospettiva di piccole-medie imprese”.
A tale proposito, l’ingegner Maurizio Zara ha presentato il Piano d’azione di Auri per il futuro dei centri di riuso in Umbria. Le quattro azioni sono pensate per migliorare la gestione, la visibilità e la qualità dei servizi dei centri esistenti e futuri. Una piattaforma digitale comune aiuterà i centri umbri nella gestione dei beni in entrata e uscita, presenterà i beni di tutti i centri in un’unica vetrina.
Inoltre, il piano promuoverà luoghi di vendita distaccati dalle isole ecologiche, rafforzerà il ruolo del riuso per la formazione professionale e affiancherà la Regione Umbria per una legge sul riuso che semplifichi il settore.
I rappresentanti di tre centri umbri di riuso in funzione hanno confermato la rilevanza del Piano d’azione per il futuro dei loro centri. Valter Puliti del centro di Marsciano ha sottolineato che stanno collaborando con il SAL, con l’obiettivo di formare e recuperare antichi mestieri, ma anche per rigenerare apparecchiature elettriche. Diego Ottaviani ha messo in evidenza l’importanza di altri servizi come il ritiro di oggetti ingombranti, affinché i centri non funzionino soltanto con piccoli oggetti che non fanno mercato. Carla Baldassari del centro di riuso di Corciano ha messo l’accento sull’incentivazione tramite, ad esempio, sgravi nella tariffazione.
Il tema centrale della mancanza di un chiaro quadro normativo è stato affrontato dall’avvocato Daniele Carissimi, esperto in discipline ambientali e amministrative che ha presentato una sua proposta di legge, ‘Norme per la gestione integrata dei rifiuti e la bonifica delle aree inquinate’, di riforma della LR 11/2009.
La proposta è nata anche su impulso di Subtract per riconoscere il ruolo del riuso e rendere la situazione normativa chiara e trasparente. Marusca Gaggi del Centro di Istruzione e Formazione professionale ‘G.O. Buffalini’ di Città di Castello invece ha approfondito le prospettive per integrare la riparazione e il restauro di beni di seconda mano in programmi didattici di istituti di formazione.
L’idea progettuale di uno spazio di co-working legato al riutilizzo e in sostegno dell’economia locale con percorsi formativi artigianali e artistici dovrà essere approfondita e sperimentata proprio con il piano d’azione di Subtract.
Nelle sue conclusioni l’assessore alla tutela ambientale della Regione Umbria, Roberto Morroni, ha espresso il suo grande piacere per l’occasione che offre Subtract per uno scambio di esperienze con le realtà europee più avanzate volta a trovare idee e impulsi per dare qualche correttivo alla politica maturata in Umbria in campo di riuso ed economia circolare.
“L’adeguata formazione del personale per dare un nuovo valore agli oggetti – ha aggiunto l’assessore Morroni – sarà parte integrale di questo riorientamento come impalcatura normativa, ma sarebbe anche da considerare un sostegno materiale per rendere possibili centri sufficientemente grandi ed attraenti in grado di reggersi economicamente”.
Con accenti diversi, quindi, una quasi piena sintonia tra le analisi e visioni degli esperti e attori decisionali dell’incontro e l’impostazione del progetto Subtract che vede nella sostenibilità economica, di cui dovranno anche far parte compensazioni per i servizi sociali ed ambientali resi, la via umbra del riuso da imboccare.