E’ ancora braccio di ferro tra Vigili Urbani e amministrazione comunale, alla faccia del clima natalizio, sotto l’alberto torna una polemica destinata a proseguire ancora
“Continuano a stupirci le dichiarazioni dell’assessore al personale in materia di sicurezza, visto che apprendiamo da lei di servizi di cui non vediamo traccia né quotidianamente né nei progetti approvati. Il “piano di sicurezza” adottato dal Comune di Foligno per rispondere all’allarme lanciato dai cittadini – si legge in una nota sindacale – rimane pura propaganda senza un reale potenziamento degli organici. Senza chiarezza sui compiti da svolgere, senza un coordinamento diretto da parte dell’autorità di pubblica sicurezza e l’adozione di protocolli chiari di intervento”
La UilFpl, il Csa e la Sulpl vogliono far sapere che “la responsabilità del fallimento dell’obiettivo pubblicizzato, non potrà essere addebitata ai lavoratori, ma soltanto a chi equivoca sulle competenze e non investe realmente sulla sicurezza. I vigili – prosegue la nota – non vogliono prendere in giro nessuno. È bene che si sappia che se non li avete visti di notte o davanti alle chiese non è che si sono nascosti: è che nessuno ce li ha mandati”.
Significativo, inoltre, il fatto che il sindaco si sia accorto delle ristrettezze di personale di polizia e carabinieri ma non di quelle del suo ente – si legge ancora – preferendo assumere dirigenti e portavoce. Sul maggior coinvolgimento della Polizia Provinciale sappiamo soltanto che è da anni che se ne parla. È paradossale che l’amministrazione parli di investimenti quando ha tagliato le retribuzioni dei vigili di 30mila euro nel 2013 e di altri 30mila nel 2014, per poi pubblicizzare oggi con enfasi un progetto di cinquemila euro per la sicurezza. Il reale investimento – ironizza il comunicato stampa – è un taglio netto alle retribuzioni dei vigili di 55 mila euro in due anni, e zero assunzioni.
“Metterà in strada a vigilare sessantenni ed ultrasessantenni? Questa è la sicurezza che ha in mente il sindaco? La coperta è corta – conclude la nota – e servono investimenti concreti e chiarezza, non propaganda.