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I Vigili del Fuoco di Terni hanno ospitato Robert Triozzi – FOTO TO®

Riccardo Foglietta

Si è svolta questa mattina, presso la caserma di Viale Ettore Proietti Divi, la conferenza stampa che ha presentato l’incontro avvenuto fra Robert Triozzi e i Vigili del Fuoco di Terni. Triozzi, nato a New York ma di origini italiane ed ex ufficiale dei pompieri di New York nonchè responsabile dei Vigili del Fuoco per le ambasciate americane in Europa, risiede da circa 30 anni in Italia in provincia di Roma, ad Anguillara Sabazia. E’ il fondatore ed il Comandante del Fire Rescue Development Program, una ong riconosciuta dalle Nazioni Unite, con cui collabora da tempo valutando, organizzando ed addestrando pompieri locali a Sarajevo, in Kosovo, ad Haiti, in Montenegro, in Libano, a Dubai ed in Iraq. Attualmente è il comandandate dei Vigili del Fuoco delle Nazioni Unite e nel passato è stato il responsabile delle ambasciate USA presso l'Italia e il Vaticano. Alla conferenza stampa erano presenti il Vice Prefetto di Terni Antonio D’Acunto, il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco Ing. Michele Zappia ed il giornalista Gilberto ScaIabrini. Triozzi ha subito tenuto a rimarcare le proprie origini italiane dicendo: “Sono venuto a trovare dei colleghi, per me fraterni perchè mi sento italiano a tutti gli effetti, infatti porto cucito sulla divisa il simbolo dell’Italia, Paese che sono chiamato a rappresentare presso le Nazioni Unite.” Il Vice Prefetto D’Acunto ha sottolineato come: “Tutti gli italiani hanno ben vivide nella mente le immagini dei pompieri che, in occasione dell’attentato alle Torri Gemelle, hanno perso la vita per prestare i soccorsi: vorrei dunque porre a Triozzi le congratulazioni per tutto quello che ha fatto in occasione di quei tragici accadimenti.” Queste, invece, le parole di Gilberto Scalabrini, autore del libro “Gli alfieri del coraggio” che rappresenta una ricerca svolta sulla storia dei Vigili del Fuoco di Terni dal 1700 fino ai giorni nostri: “Ho sentito prima il Comandante Zappia emozionarsi mentre presentava Triozzi, un suo collega a cui credo che dobbiamo tutti grande riconoscenza. Sono stato in America qualche anno fa e sono andato a vedere come lavorava un gruppo di pompieri locali, di cui ho molto apprezzato la grande dedizione al lavoro. Dico questo senza nulla togliere ai nostri pompieri, termine affettuoso che è stato cancellato dalla dizione comune, che sovente gli preferisce il termine di derivazione dannunziana “Vigili del Fuoco”. In realtà nella mente di tutti noi quando c’è bisogno di un soccorso si pensa immediatamente ai pompieri, che rappresentano il corpo più amato dagli italiani e nei confronti dei quali nutro una profondissima stima. Attualmente – ha proseguito Scalabrini – sto scrivendo la storia dei pompieri di Perugia ed ho voluto iniziare la narrazione soffermandomi sulle loro mani, su quei corpi chini sulle tragedie per scavare, come purtroppo in questi giorni stiamo vedendo accadere in Emilia Romagna. Tutti noi abbiamo bene impresse le immagini dei Vigili del Fuoco e della loro divisa, piena di coraggio e amore, sempre presente là dove tutti fuggono.”

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(Articolo modificato alle 9.20 del 23/05/2012)