Categorie: Eventi Foligno

I tradizionali riti del Venerdì Santo nel comprensorio folignate, emozioni forti più del tempo

Claudio Bianchini
I riti del Venerdì Santo, nel comprensorio folignate, non lasciano a turisti e spettatori il marginale ruolo di pubblico: l’atmosfera creata dalle ambientazioni storiche, architettoniche e paesaggistiche, si fonde con la profonda fede e devozione degli interpreti. Una suggestione unica, che riesce a colpire direttamente i cuori e gli animi. Nella frazione montana di Colfiorito, la rappresentazione avrà inizio intorno alle 21 a cura della parrocchia di Santa Maria Assunta. E’ di carattere penitenziale e prevede la partecipazione di personaggi in costume come i Penitenti, vestiti di un sacco di colore viola scuro incappucciati e con pesanti catene ai piedi; i Crociari, che sostengono croci rivestite di carta illuminate all'interno con candele, e gli appartenenti alla Confraternita. Durante il cammino vengono intonati il Miserere e lo Stabat mater. Al centro della piana folignate, torna, alle 21, la processione penitenziale e la Sacra rappresentazione di Fiamenga. Questa edizione s’intitola “Io Credo” e proprio al Credo cristiano s’ispirano i 12 quadri coi momenti della vita di Gesù: dalla nascita alla passione, passando per alcuni episodi della sua vita pubblica e della predicazione, intervallati dalla presenza costante della Chiesa contemporanea. Un spettacolo teatrale vero e proprio, che coinvolge oltre 600 persone, tra attori, comparse, consulenti biblici, tecnici, costumisti, truccatori e collaboratori, realizzato con cura stilistica e ricerca storica. Proseguendo lungo l’antica via Flaminia, ecco la medievale Bevagna, dove le celebrazioni affondano le radici nella storia stessa della cittadina, la presenza dei Laudesi è infatti attestata sin dal ‘300. Oggi l’appuntamento è alle 21.30 con la processione che partirà dalla chiesa del Seminario. I componenti della Confraternita della Misericordia, in tunica nera e cordone di colore viola, sfileranno per le vie di Bevagna per la gioia di abitanti e visitatori. Pioggia, acqua o vento non fermeranno questa rappresentazione, che riesce ogni anno a creare un’atmosfera mistica e dal sapore genuino. In questa rappresentazione, rivivono vecchie usanze, retaggio di consolidate tradizioni, che hanno ancora un fenomenale impatto emotivo . Fanno parte dell’evento i Crociferi, personaggi incappucciati e scalzi, con i piedi incatenati, corone di spine sulla testa e capestro intorno al collo, che avanzano portando in spalla delle pesanti croci. Gli uomini in nero sono i ladroni. Un altro, vestito di rosso, rappresenta il Cristo. A seguire le figure della Maddalena, della Veronica, e degli Apostoli, segue il gruppo statuario dell’ Addolorata e del Cristo morto. Il sacro corteo si chiude con la Banda musicale che propone brani adatti all’occasione.