L’iniziativa è stata l’occasione per discutere della valorizzazione del tartufo altotiberino, vera e propria risorsa per il comprensorio di Città di Castello che conta 1.500 cavatori, e che potrebbe contribuire allo sviluppo economico e turistico del territorio. Durante l’incontro si è fatto anche riferimento alla legge licenziata in esame alla Commissione Agricoltura della Camera che prevede nuove norme in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi freschi o conservati destinati al consumo.
Nello specifico i tartufai altotiberini hanno evidenziato l’esigenza della tracciabilità del tartufo al fine di salvaguardare la trifola di produzione italiana e contrastare il proliferare sul mercato di tartufi di importazione che, pur essendo morfologicamente simili, hanno differenti proprietà organolettiche. Da qui la richiesta di istituire un marchio di qualità del tartufo italiano e l’invito a mettere in atto misure volte a salvaguardare l’ambiente in cui fruttifera la trifola.
Dal canto suo il presidente della Commissione Agricoltura della Camera Sani ha risposto che la nuova legge mira a salvaguardare il tartufo italiano, attraverso la tutela delle tartufaie, l’istituzione di un elenco dei tartufi di produzione italiana, la tutela della libera ricerca e l’introduzione di un nuovo sistema di tracciabilità e fiscalità. L’on. Sani si è detto inoltre disponibile a recepire le osservazioni avanzate dall’Associazione Tartufai Alto Tevere per giungere alla definizione di una legge che sappia tutelare e valorizzare al meglio il pregiato tartufo italiano.