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I sindaci all'Assemblea Ati3 Umbria chiedono la riforma del Servizio Sanitario regionale

Nel corso dell’Assemblea di questa mattina i sindaci dell’ATI3 Umbria, convocati anche per discutere il Bilancio di previsione 2012 della ASL3, sono nuovamente intervenuti sulla questione della riforma del Sistema Sanitario Umbro. Dopo aver ribadito la posizione e gli indirizzi contenuti nel documento già approvato in precedenza all’unanimità, i sindaci hanno posto l’attenzione sulla necessità di procedere rapidamente alla ineludibile riforma del servizio sanitario regionale umbro partendo da un’azione di razionalizzazione che poggi sui dati certi e a disposizione di tutti.
In particolare è stato detto, bisogna partire da un lavoro serio e puntuale per abbattere la spesa dell’export che da sola è stimata in una perdita di ca. 65 milioni di euro all’anno per i soli ricoveri. Spesa che arriva a ca. 85 milioni all’anno considerando anche le visite specialistiche effettuate fuori regione.

Da anni tutti evidenziano questi dati e la necessità di rivedere un sistema che conta, tanto per dare un'informazione, su due cardiochirurgie e due neurochirurgie in una regione di 900.000 abitanti e che dispone di tante TAC e Risonanze magnetiche che ancora non si riesce a mettere in rete per abbattere le liste di attesa. Insomma il punto focale, per i sindaci dell’ATI3 è che prima di passare a considerare la riforma in termini di numeri di ASL e Aziende Ospedaliere, occorre eliminare le criticità, razionalizzare e bloccare l’emorragia dell’export.

Rispetto ai dati, i sindaci hanno rilevato che le proiezioni sulla chiusura del bilancio della ASL3 per il 2011, evidenziano ancora una volta che la nostra azienda sanitaria risulta l’unica ad aver invertito la tendenza diminuendo l’export di 370.000 euro ed incrementando l’import del 18% a fronte di una media regionale del + 4,75%. Sono stati proprio questi, insieme alla contenuta spesa farmaceutica pro capite pari al 9,12% in meno rispetto alla media regionale, che hanno consentito di chiudere in pareggio il bilancio 2011. Se questi numeri vengono confrontati con il resto della regione si scopre che l’ASL2, territorio dove insiste la maggiore azienda ospedaliera dell’Umbria, ha visto salire del 14,20% l’export mentre la media regionale ha fatto registrare un incremento del 7,19%. In sintesi, in controtendenza con il resto della regione, la ASL3 ha registrato un – 2,37% nella fuga dei pazienti verso altre regioni.

I sindaci hanno inoltre espresso la necessità e l’urgenza di rimettere al centro della discussione sulla riforma, anche con un passaggio nei consigli comunali, il fatto che l’Area Foligno – Spoleto – Valnerina, sia sul piano politico che su quello amministrativo, ha raggiunto, ormai da tempo, gli obiettivi dell’integrazione e dell’omogeneità dimostrando capacita di solidarietà e sussidiarietà tra i 22 comuni e centrando obiettivi di risparmio e razionalizzazione su tutti i servizi gestiti in comune, da quelli sanitari a quelli energetici, da quelli sociali a quelli per lo sviluppo delle aree montane e del governo idrogeologico del territorio.

“Questa area -hanno concluso i sindaci – non vuol prendere il posto di nessuno, ma nemmeno gli altri devono prendere il nostro posto, o peggio, smontare ciò che abbiamo saputo mettere insieme con risultati positivi e misurabili che sono sotto gli occhi di tutti”.