CATANZARO (ITALPRESS) – “Posso anche sbagliare ma sono stanco di un’immagine della Calabria, proposta all’estero, sempre legata ai paesaggi e al mare. La mia Calabria deve pensare a uno sviluppo che va realizzato anche attraverso un grande piano di attrazione degli investimenti. Abbiamo il porto di Gioia Tauro che quasi si è sviluppato per inerzia, perchè la politica non ci ha mai investito, e poi la Zes per attrarre investimenti nazionali ed internazionali. Dobbiamo vendere questo”. Lo ha dichiarato il presidente della giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, che ha tenuto una conferenza stampa a Catanzaro per fare il bilancio dei suoi primi cento giorni da governatore.
“Che in Calabria ci sia il mare, la montagna, borghi bellissimi lo sanno tutti – ha proseguito -. Tanti non sanno, però, che c’è la possibilità di impiantare imprese nazionali e internazionali avendo sgravi contributivi e crediti d’imposta vicino a uno dei porti più importanti del mondo”.
Occhiuto ha incentrato il suo intervento sulla questione sanità: “Molto del mio tempo è dedicato a questo ambito, ci vorrebbe il 130 per cento del tempo per la sanità. Stiamo mettendo in campo tutte le azioni necessarie, a cominciare dalle risorse del PNRR per case e ospedali di comunità, riorganizzazione del dipartimento e facendo ripartire gli accreditamenti. Abbiamo appena iniziato, ma sono sicuro che i risultati li vedremo a breve”. Altro punto chiave quello dei rifiuti: “L’orientamento è quello di fare in modo che l’impianto di Gioia Tauro diventi meno inquinante e più performante, in modo da rendere la Calabria autosufficiente sui rifiuti in 24-36 mesi al massimo”.
Nella sua relazione, Occhiuto ha definito la partita del PNRR “storica per il Paese, il Mezzogiorno e quindi anche per la Calabria. La Regione si sta muovendo bene, finora non abbiamo perso nessuna risorsa, centrando tutti i bandi. C’è ancora molto da fare, bisogna rafforzare la capacità amministrativa e burocratica dei Comuni, ci stiamo provando assegnando a Fincalabra questa funzione. Siamo impegnati affinchè possa essere una grande occasione di sviluppo per la Calabria”.
Sulla tematica del lavoro, il presidente della Regione ha ricordato i principali obiettivi: “Asciugare il bacino del precariato e agire sulle politiche attive per creare nuovo lavoro. Abbiamo messo in cantiere ottime iniziative come l’assunzione di 537 operatori per i Centri per l’impiego, stabilendo che una parte di questi possano essere precari storici, attraverso procedure di selezione che diano ai precari storici la possibilità di avere un punteggio superiore in virtù dell’azione da loro prestata. Sono anche intervenuto sul governo per gli Lsu-Lpu per portare a termine altre stabilizzazioni”.
C’è anche il dramma della piccola Ginevra, la bimba calabrese di due anni deceduta a Roma per Covid, nelle parole di Occhiuto: “Quanto accaduto deve essere uno stimolo a lavorare con sempre più impegno e abnegazione per migliorare la sanità in Calabria. E’ una tragedia di dimensioni straordinarie, ma c’è stata anche molta disinformazione. Casi come quelli di Ginevra possono capitare anche in altre regioni, quando capitano in Calabria diventano casi di malasanità. Ho avviato un’indagine attraverso il Dipartimento della salute per verificare se ci siano responsabilità, ma ho sentito molte cose che sono frutto di pregiudizio per la Calabria”.
In merito all’ipotesi di acquisizione delle quote private di Sacal da parte della Regione, per rendere nuovamente pubblica la società che gestisce gli scali aeroportuali, Occhiuto ha evidenziato che “c’è una trattativa che sta diventando estenuante. C’è la nostra disponibilità ad acquisire le quote dei privati, ma a un prezzo congruo. Aspetterò una decina di giorni, poi se dovesse arrivare il ritiro della concessione, minacciato da Enac, lavoreremo per creare una nuova compagnia, riassorbendo tutto il personale di Sacal”. Ancora, sulla Statale 106 il governatore ha affermato di avere “chiesto al governo nazionale di far sì che diventi l’opera infrastrutturale bandiera per la Calabria. Servono tre o quattro miliardi per completare i tratti che hanno già la progettazione disponibile”.
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