Il campione Roberto Cammarelle rappresenterà la Federazione Pugilistica Italiana nel ruolo di Ambasciatore del Serafico di Assisi. Lo rende noto l'ufficio stampa dell'istituto spiegando che “l’idea nasce dalla forte correlazione che esiste tra le sfide quotidiane dei ragazzi dell’Istituto e le sfide degli atleti nello sport e dal forte legame con il territorio, perché sia l'Istituto Serafico che la FPI hanno sede ad Assisi. Il pugilato ha dato regole e contenimento alla grande energia che è naturale nell’uomo così come l’Istituto Serafico di Assisi lavora per contenere e dare ordine a ciò che la disabilità ha disorganizzato nella persona: è come passare dal caos all’armonia. Il preconcetto che ritiene il pugilato un “non sport” perché aggressivo non considerando che esso, al pari di tutti gli alti sport, è legato a regole ben precise con norme di comportamento ben strutturate, rimanda al pregiudizio che spesso relega le persone disabili, come i ragazzi del Serafico, ai margini della società. Infatti la comunità è spesso incapace di superare la barriera del “diverso”.Chi è disposto a superare questa difficoltà iniziale, che è un doloroso preconcetto per chi lo subisce, può subito rendersi conto che questi ragazzi sono una grande risorsa per la società da un punto di vista umano”.
La FPI, si fa portavoce di questo pensiero e lo sostiene con l'obiettivo di sensibilizzare la gente. La FPI si è spesso impegnata e distinta in progetti di solidarietà e ricerca sottolineando i valori etici e l’importanza di sostenere e far conoscere le realtà più deboli della nostra società. Uno dei principali obiettivi dell’Istituto Serafico è quello di offrire, ai ragazzi disabili, la possibilità di vivere una cittadinanza attiva nella società. Per raggiungere questo obiettivo, oltre al lavoro quotidiano del personale e il sostegno dei donatori che permettono di mantenere standard d’eccellenza, è importante che la comunità tutta conosca e accolga questi ragazzi, e comprenda quanto amore e forza sono in grado di dare.
Il pugilato in particolare è uno sport che rappresenta bene il coraggio, l’entusiasmo e lo spirito di sacrificio che i ragazzi del Serafico mettono in gioco ogni giorno.
Mentre il pugile si allena, con costanza, in vista di un grande obiettivo, senza farsi fermare dalla fatica e dalla stanchezza, ogni ragazzo pluridisabile affronta le terapie di riabilitazione spesso faticose, in vista di ottenere piccoli miglioramenti che gli permettono di aumentare la qualità della propria vita. Mentre il pugile, per la preparazione all’incontro può contare sul suo allenatore, sulla palestra e le attrezzature che lo aiutano e lo mettono alla prova, allo stesso modo ogni ragazzo del Serafico può contare sui medici specializzati, i fisioterapisti, gli operatori, i volontari, e sull’intera struttura del Serafico, che è in grado di offrirgli le condizioni d’eccellenza per curarsi, migliorare e crescere.
Mentre il pugile è sostenuto dall’entusiasmo e la professionalità dell’intera Federazione Pugilistica Italiana, i ragazzi del Serafico sono sostenuti dall’entusiasmo, l’amore e la professionalità di tutto il personale specializzato.
Per entrambi, vincere o perdere una singola sfida è meno importante di riuscire comunque a rialzarsi. Convinzione forte della FPI è che la sana competizione superi il fondamento etico della vittoria o della sconfitta: la lealtà verso l'avversario, la verità della competizione, il fair play, il senso del sacrificio sono i valori che contraddistinguono il Pugilato. Il grande campione Roberto Cammarelle è sempre riuscito a trasmettere i valori etici del pugilato entusiasmando molti giovani e non solo. E rappresenterà, con il ruolo di ambasciatore, il Serafico, portando con sé, a ogni incontro, il suo messaggio e i suoi valori.