I piccioni nel bilancio delle città, migliaia di euro per pulire - Tuttoggi.info

I piccioni nel bilancio delle città, migliaia di euro per pulire

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I piccioni nel bilancio delle città, migliaia di euro per pulire

Ven, 12/12/2025 - 18:03

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(Adnkronos) – Le città devono spendere di più per colpa dei piccioni. I volatili non sono più soltanto un elemento pittoresco delle piazze italiane. Nelle città, il loro guano rappresenta oggi una minaccia concreta per il patrimonio edilizio e per la salute pubblica, generando un onere economico significativo per le casse pubbliche e per i privati. Gli uccelli in questione si sono trasformati spesso in un problema urbano complesso, che richiede interventi costanti e strategie integrate di gestione e prevenzione. 

Le operazioni pubbliche di bonifica del guano comportano infatti spese considerevoli, a testimonianza dell’impatto economico reale di questo fenomeno. L’entità degli interventi varia notevolmente in base alla dimensione e alla complessità dell’edificio: per un intervento di grandi dimensioni come la rimozione, la disinfestazione e lo smaltimento presso l’ex Carcere di Rieti, l’Agenzia del Demanio ha previsto un importo base d’asta di 39.687,74 euro; per un intervento di dimensioni medie, come in un immobile demaniale a Mazzarino, in provincia di Catania, la base d’asta è stata di 24.250,77; infine, per un intervento di piccole dimensioni, come in un immobile a Montecatini Terme, la base d’asta è stata di 610 euro. 

Per le principali metropoli italiane, gli interventi professionali di rimozione e sanificazione in ambito residenziale – in particolare quelli necessari per l’eliminazione del guano di piccioni e la bonifica delle aree contaminate – presentano una notevole variabilità di spesa. A seconda della difficoltà di accesso e dell’entità della contaminazione, i costi medi oscillano in un range compreso tra le 170,00 e 750,00 euro. 

“I piccioni sporcano edifici e monumenti, possono trasmettere malattie e attirare altri parassiti”, sottolinea Andrea Cattarin, Presidente e Ceo di SGD Group, mettendo in evidenza come la gestione delle colonie urbane non riguardi solo interventi di pulizia da parte delle aziende specializzate, ma vere azioni volte a ridurre rischi strutturali, igienico-sanitari e ambienti. 

La componente igienico-sanitaria non può essere trascurata. Il guano non è solo sporco: si tratta di un potenziale veicolo di patogeni. Il piccione urbano è associato a decine di malattie trasmissibili all’uomo e agli animali domestici. Le particelle microscopiche degli escrementi essiccati possono disperdersi nell’aria e provocare, fra le altre, criptococcosi, candidosi, clamidosi (ornitosi) e salmonellosi. La presenza incontrollata dei piccioni è inoltre spesso correlata alla proliferazione di ectoparassiti come acari, pulci e zecche molli che abbandonano i nidi e infestano appartamenti e condomini. “La gestione delle colonie urbane non riguarda solo le pulizie ma la protezione della salute dei cittadini”, precisa Gruppo SGD. 

L’impatto sulla vita condominiale è diretto e tangibile: balconi e terrazze si trasformano da spazi di relax in zone da evitare. Le ringhiere corrose, le pavimentazioni esterne sporcate, gli odori persistenti e i rumori dei volatili aumentano i conflitti tra condomini: da un lato chi continua a dare da mangiare ai piccioni, dall’altro chi subisce i danni. La legge prevede che l’amministratore possa intervenire e spesso obbligare i privati ad installare dissuasori a proprie spese, mentre le spese per tetti, cornicioni e parti comuni sono ripartite fra i condomini secondo i millesimi. “Una colonia non controllata può diventare fonte di continui disagi per chi abita vicino, con impatti visibili su balconi, facciate e spazi comuni, rendendo necessari interventi mirati e ripetuti nel tempo”, ribadisce Andrea Cattarin. 

La soluzione non può essere solo reattiva: la sola pulizia non basta. È indispensabile una strategia integrata che coinvolga Comuni, proprietari di immobili e cittadini. L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, ad esempio, ha promosso un piano che prevede monitoraggio sistematico e interventi di contenimento, divieto della somministrazione di cibo ai piccioni e prevenzione con reti e barriere fisiche. 

“I sistemi di allontanamento di tipo meccanico sono protetti da un discreto impatto visivo, costo contenuto e non necessitano di manutenzione – spiega Andrea Andrea Cattarin – le soluzioni preventive, se implementate con coerenza, limitano la proliferazione dei volatili, consentendo una riduzione dei costi e un recupero della vivibilità urbana”. 

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