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“I Mondi di Spoleto”, successo dell’incontro con Salvo Sottile

Oltre duecento spettatori hanno accolto Sabato 21 Marzo 2015 a Spoleto, nella sala conferenze di Palazzo Ancaiani (piazza della Libertà), Salvo Sottile che ha presentato il suo nuovo libro “CRUEL” (Mondadori).
Il giornalista, scrittore e conduttore televisivo è stato il protagonista del secondo appuntamento de “I Mondi di Spoleto”, serie di incontri su temi di economia, cultura e attualità coordinati dal giornalista Giorgio Mulè, direttore del settimanale “Panorama”.
L’iniziativa è promossa dall’Associazione Amici di Spoleto, si avvale del patrocinio del Comune di Spoleto, del sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto e della Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini.
L’incontro, moderato da Giorgio Mulè, è stato introdotto da Dario Pompili (presidente Associazione Amici di Spoleto) e si è aperto con il saluto del sindaco del Comune di Spoleto Fabrizio Cardarelli che ha ringraziato Mulé per l’attenzione riservata a Spoleto, recentemente inserita nel tour Panorama d’Italia che si terrà in città dal 30 settembre al 3 ottobre prossimi.
Tra gli spettatori in sala anche il capitano dei Carabinieri Marco Bellini della compagnia di Spoleto, l’avvocato Domenico Benedetti Valentini, l’avvocato Salvatore Finocchi e il presidente della Fondazione CaRiSpo Sergio Zinni.

Salvo Sottile, personaggio noto al grande pubblico televisivo, sollecitato da Giorgio Mulè e dalle numerose domande del pubblico, ha spiegato la genesi del suo libro: “‘Cruel’ è nato mentre stavo finendo Quarto Grado. Ogni personaggio è un possibile assassino e il finale è a sorpresa. La verità è un qualcosa che non riusciamo mai ad afferrare come accade in tutti quei casi di omicidi irrisolti che abbiamo in Italia”. Da qui lo scrittore ha citato i casi più dibattuti in questi ultimi anni come il delitto di Yara Gambirasio, il caso di Cogne, Alberto Stasi. “Tutti , in un modo o nell’altro, siamo affascinati dal male – ha ribadito Sottile. – Questo spiega il grande successo dei programmi di cronaca nera. Con Quarto Grado non ho mai risolto un caso, ma almeno uno l’ho riaperto. Spesso ci vuole la televisione per allargare il fascio di luce su una storia. La cronaca nera è come un antibiotico: se usata bene può essere utile, altrimenti può creare danno”.
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