Contro il Covid chiedono un lockdown regionale di almeno tre settimane per le categorie a rischio, l’assunzione di medici, più laboratori per i tamponi. Sono alcune delle richieste dell’intersindacale medica umbra, per fermare l’avanzata dal Covid nella regione e la pressione sulle strutture ospedaliere. I medici sono preoccupati per la sostenibilità dell’assistenza territoriale ed ospedaliera. Anche a causa, accusano, della “mancata riorganizzazione nei mesi preziosi in cui la malattia ha concesso una tregua”.
Queste dunque le loro proposte, per misure da attuare “nel più breve tempo possibile”.
Lockdown regionale
I medici invocano l’attivazione di un lockdown regionale, con particolare riferimento alle categorie più a rischio, per una durata di almeno tre settimane.
Potenziare le Usca
Potenziare immediatamente le dotazioni organiche delle USCA (Unità Sanitarie Continuità Assistenziale) da inserire nella rete dei MMG (Medici Medicina Generale) per l’assistenza domiciliare e dei tracciatori medici presso il dipartimento di prevenzione, attingendo dai discenti inseriti nei specifici corsi triennali di formazione e dalle graduatorie degli esclusi per il relativo accesso, prevedendo una veloce formazione sul campo con protocolli condivisi per i rispettivi ambiti operativi.
Più laboratori per i tamponi
Ampliare rapidamente la gamma dei laboratori per l’esecuzione dei tamponi molecolari per assicurare a tutta la popolazione a rischio a partire , soprattutto, dagli operatori sanitari coinvolti in prima linea, un adeguato monitoraggio ed un eventuale isolamento per contenere la diffusione del virus. Inoltre è necessario, sempre per tutelare l’integrità del personale sanitario, che venga potenziata la fornitura dei dispositivi di protezione, ritenuti ancora insufficienti.
Comitato scientifico regionale
I medici chiedono anche l’istituzione di un Comitato scientifico in grado di stilare protocolli diagnostico-terapeutici condivisi sia in ambito territoriale che ospedaliero, al fine di omogeneizzare il trattamento di tutti i pazienti.
Assumere medici e infermieri
Si chiede di ricorrere a personale medico e infermieristico con urgenti procedure speciali di assunzione, attingendo dalle rispettive scuole di specializzazione, anticipando anche la chiusura dei corsi dell’ultimo anno. Ricorrere anche alla chiamata del personale medico che ha cessato l’attività con quota 100, o comunque in quiescenza.
Ospedali e Rsa solo Covid
L’altra richiesta è trasformare alcuni presidi ospedalieri in ospedali totalmente Covid, individuandoli con criteri di isolamento rispetto alla collocazione geografica e al distanziamento dai centri urbani. Così pure individuare residenze sanitarie totalmente dedicate all’assistenza covid, per pazienti con sintomi lievi
Diagnostica mobile
Infine si propone di ricorrere alla diagnostica strumentale mobile, da posizionare in aree strategiche esterne ai presidi ospedalieri, in modo da garantire una completa autonomia dei percorsi di accesso.