C’erano tutti ad abbracciare per l’ultima volta Fabio: una moltitudine di gente, che ha fatto sembrare la Cattedrale di San Feliciano come una grande casa, dove si sono voluti dare appuntamento le centinaia di persone che hanno avuto la fortuna e il privilegio di incrociare la propria vita con la Sua.
Le persone alle quali ha donato il Suo sorriso buono e sincero; i giornalisti per i quali è stato maestro, fratello, complice e collega leale e professionale; gli sportivi coi quali ha corso lungo strade nuove e impervie, sempre con determinazione e sguardo in avanti verso nuovi traguardi; i rionali del Contrastanga coi quali ha condiviso urla di gioia fatiche da popolano e responsabilità da consigliere; i quintanari insieme ai quali si è messo a servizio della Città, animato da passione e fratellanza.
C’era il Vescovo Gualtiero Sigismondi, che lo volle al timone della storica Gazzetta di Foligno e della rinnovata Radio Gente Umbra, i sacerdoti, le Autorità, i rappresentanti dei tanti enti, istituzioni e associazioni ai quali aveva sempre offerto disponibilità e collaborazione.
Immenso quanto dignitoso il dolore dei genitori, del fratello Andrea, della compagna Arianna e dei familiari e parenti tutti, perché di una cosa del genere, loro per primi non possono riuscere a capacitarsi.
“Ho visto la speranza nella luce degli occhi di una madre che non vuole arrendersi” ha scritto Fabio a Monsignor Sigismondi, in una corrispondenza privata nel corso della malattia.
“Mi sono chiesto Fratellino mio: dove sei andato? Sei qui, in tutti noi” ha detto con voce rotta dalla commozione il fratello Andrea dell’altare, facendo risuonare un lungo e fragoroso applauso sino a Lassù.
All’uscita dalla Cattedrale una moltitudine di gente, di lacrime, di abbracci, di ricordi e in sottofondo la voce di Fabio a raccontare i successi del Foligno con il Suo entusiasmo contagioso.
Resta l’amarezza, l’incredulità, lo smarrimento, per una vita spezzata nel fiore degli anni, con tante cose ancora da realizzare. Come spiegarselo? “Si dice che Dio vuole i migliori accanto a sé” commenta un’anziana sul Sagrato mentre rivolge l’ultimo sguardo verso Fabio. Dobbiamo credere che sia così. A Dio, Fabio.