I cieli del Monte Cucco, sopra Sigillo, tornano a colorarsi di deltaplani, dal 10 al 23 luglio quando si terrà la competizione ufficiale riconosciuta dalla FAI (Federazione Aeronautica Internazionale) che si dipanerà in un ampio territorio che dall’Umbria lambirà anche Toscana e Marche.
Le giornate di gara saranno dieci con altrettanti percorsi che i piloti dovranno chiudere nel minor tempo possibile. La somma dei risultati dei singoli voli, o di quelli che la meteo consentirà di eseguire, daranno le classifiche finali a squadre e individuali.
Il Monte Cucco è un sito considerato la culla per volare con questo mezzo senza motore inventato dagli australiani Bill Moyes e Bill Bennet nei lontani anni ‘60. Il tutto sfruttando le masse d’aria ascensionali, dette termiche, prodotte dall’irraggiamento solare del suolo, il «motore» più ecologico che si possa immaginare.
I mezzi che utilizzeranno i piloti della ventina di squadre nazionali d’Europa per conquistare il titolo continentale ovviamente sono ben diversi dal prototipo utilizzato da Caronti. Quello era una specie di aquilone più che un deltaplano, efficienza quasi inesistente contro la possibilità di reggersi in aria per centinaia di chilometri dei deltaplani di oggi a velocità che in picchiata possono sfiorare i 200 km/h.