La vertenza degli autotrasportatori in generale e quella di quelli spoletini in particolare sono l’oggetto della seguente interrogazione dei capigruppo in Consiglio Provinciale del Prc e del Pdci Luca Baldelli e Giampiero Fuganesi : “In Italia la politica dei trasporti, sempre pesantemente influenzata dalle lobbies produttrici di automezzi, per non dire scritta dai Governi sotto dettatura delle medesime, ha sempre privilegiato il trasporto su gomma anziché quello su rotaia, regalando all’Italia il poco invidiabile primato di Paese fanalino di coda per quanto concerne la quantità di merci trasportate sulla rete ferroviaria ( in Italia viene caricato sui treni il 9,9% dei prodotti, contro una media europea del 17 %). In questo quadro generale, il lavoro degli autotrasportatori, specie quelli contoterzisti, ha sempre avuto una valenza vitale per il funzionamento dell’economia, per assicurare tutti gli approvvigionamenti alla popolazione ecc. Gli autotrasportatori lottano da anni per veder riconosciuto il loro diritto a lavorare in condizioni di dignità economica e sicurezza, con tariffe realmente parametrate sui costi da sostenere ( quelle attuali sono in gran parte ferme ai livelli del 1992 ) e con una serie di agevolazioni indispensabili se si vuole mantenere un tessuto di piccole e medie imprese del trasporto senza che esse vengano schiacciate dalle grandi imprese, soprattutto quelle a carattere multinazionale. La vertenza degli autotrasportatori del Consorzio spoletino di Monteluco, rispetto alla quale sia il Consiglio che la Giunta provinciale hanno dedicato la massima attenzione, è assurta a simbolo della lotta più generale, di carattere nazionale, degli autotrasportatori per veder riconosciuti miglioramenti fondamentali per quanto concerne retribuzioni e condizioni di lavoro, contro lo sfruttamento dei grandi gruppi economici. Da tempo le associazioni che difendono gli interessi degli autotrasportatori sollecitano il Governo nazionale ad un confronto risolutore sulle questioni principali inerenti alla categoria da loro rappresentata. Il Governo nazionale, specie quello Berlusconi, ha sempre opposto il muro del rifiuto a questa richiesta giusta e legittima, mentre quello attuale sembra voler rimandare alle calende greche ( salvo sviluppi dell’ultim’ora ) ogni incontro. Anche nei nostri territori, dall’Alto Tevere al confine con la Provincia di Terni, la crisi del settore si fa pesantemente sentire, tanto che dal 29.03.2011 al 9.11.2011 le ditte di autotrasporto merci per conto terzi attive regolarmente iscritte sono passate, nella Provincia di Perugia, da 1750 a 1651, con una flessione pari al 6 % circa in un arco di tempo di appena 8 mesi e 127 cancellazioni ( 48 a Perugia, 11 a Foligno, 6 a Città di Castello, 5 a Corciano, 4 a Bastia Umbra, Gubbio, Spoleto, Todi e Torgiano )”. Quindi Baldelli e Fugnanesi interrogano la Giunta per sapere : “1) se non sia il caso che la Provincia , vista la grande attenzione dimostrata verso la problematica, si attivi di concerto con la Regione e con le altre Province d’Italia, nonché con le associazioni di categoria, per chiedere al Governo nazionale un confronto risolutore che, a livello nazionale e quindi anche locale porti allo sblocco delle vertenze legate all’autotrasporto, a partire da una piattaforma che inquadri almeno alcuni punti quali : a) La Revisione delle tariffe e prezzo amministrato del gasolio , o comunque un sistema calmierante in grado di ridurlo rispetto ai livelli ormai insopportabili raggiunti, i quali si scaricano inevitabilmente, poi, sui prezzi al dettaglio delle merci; b) pagamenti obbligatori a 30 giorni per tuta la filiera del trasporto, visto che la crisi di liquidità genera indebitamenti a catena e crisi di attività intere, anche con la riforma della Legge 127 / 2010; c) contenimento dei costi assicurativi; d) protezione delle attività piccole e medie rispetto allo strapotere dei grandi gruppi economici; e) recupero almeno parziale delle accise in fattura d’acquisto o deroga temporanea all’anticipazione delle medesime”.