Torna alla ribalta la vicenda dell’hotel Subasio, che la Casa di riposo, proprietaria della struttura, rivuole dalla Hotel Subasio srl. E con l’Andrea Rossi (questo il nome della casa di riposo assisana) si schiera il Comune di Assisi, che nell’ultima seduta di giunta di un paio di giorni fa ha deciso affiancare, ad adiuvandum dei legali dell’ente proprietario dello stabile, l’avvocato Tosca Molini, che nel 2016 ha seguito (vincendola) la battaglia di fronte al Tar dell’Umbria tra la F.lli Catalano, società che aveva vinto l’appalto per l’affitto della struttura, e proprio il Comune.
La struttura è da anni al centro di una vicenda giudiziaria terminata appunto un paio d’anni fa dopo che il Tar ha bocciato il ricorso intentato dagli affittuari dopo la revoca delle licenze di albergo e ristorante. Una revoca decisa dal Comune dopo l’interdittiva antimafia emessa dalla procura di Reggio Calabria nel 2015 che di fatto aveva portato alla chiusura della struttura. Fu quello tra i primi atti della giunta guidata da Stefania Proietti, “un segnale inequivocabile per tutto il territorio: nessuna esitazione – aveva detto all’epoca la prima cittadina – nei confronti di chi non opera nel più totale rispetto della legalità”.
Ma la società calabrese, ritenendo l’atto “drastico e ingiusto, visto che l’interruzione della struttura in maniera tassativa non è un danno soltanto alla società che gestisce il complesso, ma è un danno alla Città di Assisi, alla Provincia di Perugia e all’immagine dell’Italia nel mondo”, aveva fatto ricorso. Dopo una prima vittoria, ad agosto 2016 – il Tar dell’Umbria aveva accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento – c’era stato un nuovo ricorso, stavolta del Comune, che – assistito appunto dall’avvocato Molini – aveva vinto, visto che i giudici avevano respinto le richieste della società calabrese. “Il Tar – spiegava all’epoca il Comune in una nota – in relazione all’efficacia dell’informativa antimafia emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria contro la società ricorrente, ha ritenuto prevalenti le ragioni di interesse pubblico rappresentate nel provvedimento del Comune, con particolare riferimento alla sussistenza di sufficienti elementi per ritenere verosimile, allo stato attuale, il pericolo di infiltrazione mafiosa”.
Ora la nuova battaglia: coadiuvato dalla Molini, “l’Andrea Rossi – si legge nella delibera del Comune – richiede alla Hotel Subasio Srl di ottemperare alla sentenza definitiva del Tar calabrese (664/2016) e per ottenere in particolare il rilascio dell’hotel in seguito al provvedimento di interdittiva antimafia del 18 giugno 2015”.