Hezbollah e l'attacco, chi ha prodotto i cercapersone? Mistero tra Ungheria e Taiwan - Tuttoggi.info

Hezbollah e l’attacco, chi ha prodotto i cercapersone? Mistero tra Ungheria e Taiwan

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Hezbollah e l’attacco, chi ha prodotto i cercapersone? Mistero tra Ungheria e Taiwan

Mer, 18/09/2024 - 19:03

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(Adnkronos) - Un attacco con cercapersone esplosivi mette in ginocchio Hezbollah in Libano. L'azione attribuita a Israele provoca una dozzina di morti e migliaia di feriti, infliggendo pesantissime perdite all'organizzazione. I dettagli dell'operazione filtrano tra indiscrezioni e teorie, con l'ipotesi di una manipolazione dei dispositivi in cui sarebbero state inserite 'dosi' di pentrite, un potente esplosivo. 

 

Rimane una domanda ancora senza risposta. Chi ha prodotto i cercapersone che Israele avrebbe intercettato? I dispositivi recherebbero il marchio Gold Apollo, un'azienda di Taiwan. La fabbrica, come riferisce il Washington Post, si smarca subito: la produzione è appaltata alla BAC Consulting KFT, una compagnia che ha sede in Ungheria e che da un paio d'anni gestisce gli ordini per alcune aree geografiche. 

 

La pista quindi porterebbe a Budapest, dove si accende però un altro semaforo rosso. L'azienda Bac Consulting è solo un "intermediario commerciale senza nessun impianto di fabbricazione in Ungheria" di cercapersone, dice il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs sui social, affermando quindi che non gli risulta che siano i pager siano "stati prodotti in Ungheria". 

"Per l'Ungheria questo caso non rappresenta nessun rischio di sicurezza nazionale", dice ancora Kovacs spiegando che le autorità collaborano con agenzie e organizzazioni internazionali per chiarire quanto sia avvenuto. Nella dichiarazione del governo di Budapest, si legge che l'azienda ungherese non ha neanche un sito operativo nel Paese: "C'è un manager registrato all'indirizzo dichiarato e i dispositivi di cui si parla non sono mai stati in Ungheria". 

 

A Taiwan, il fondatore della Gold Apollo non vuole essere chiamato in causa: "Mi sto facendo gli affari miei, perché dovrei essere coinvolto in un attacco terroristico?", dice Hsu Ching-kuang. 

I cercapersone, fa notare l'azienda asiatica fondata nel 1995, ha solo capacità di ricezione e non di trasmissione. La batteria, da sola, non sarebbe mai in grado di provocare un'esplosione potenzialmente letale. Gold Apollo ha esportato 260mila pager dal 2022 ad oggi, circa 41mila solo nel 2024. La maggior parte dei prodotti sono destinati e Europa e Usa, non esistono documenti relativi a esportazioni diretta in Libano, secondo il ministero dell'Economia. 

(Adnkronos) –
Un attacco con cercapersone esplosivi mette in ginocchio Hezbollah in Libano. L’azione attribuita a Israele provoca una dozzina di morti e migliaia di feriti, infliggendo pesantissime perdite all’organizzazione. I dettagli dell’operazione filtrano tra indiscrezioni e teorie, con l’ipotesi di una manipolazione dei dispositivi in cui sarebbero state inserite ‘dosi’ di pentrite, un potente esplosivo. 

 

Rimane una domanda ancora senza risposta. Chi ha prodotto i cercapersone che Israele avrebbe intercettato? I dispositivi recherebbero il marchio Gold Apollo, un’azienda di Taiwan. La fabbrica, come riferisce il Washington Post, si smarca subito: la produzione è appaltata alla BAC Consulting KFT, una compagnia che ha sede in Ungheria e che da un paio d’anni gestisce gli ordini per alcune aree geografiche. 

 

La pista quindi porterebbe a Budapest, dove si accende però un altro semaforo rosso. L’azienda Bac Consulting è solo un “intermediario commerciale senza nessun impianto di fabbricazione in Ungheria” di cercapersone, dice il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs sui social, affermando quindi che non gli risulta che siano i pager siano “stati prodotti in Ungheria”. 

“Per l’Ungheria questo caso non rappresenta nessun rischio di sicurezza nazionale”, dice ancora Kovacs spiegando che le autorità collaborano con agenzie e organizzazioni internazionali per chiarire quanto sia avvenuto. Nella dichiarazione del governo di Budapest, si legge che l’azienda ungherese non ha neanche un sito operativo nel Paese: “C’è un manager registrato all’indirizzo dichiarato e i dispositivi di cui si parla non sono mai stati in Ungheria”. 

 

A Taiwan, il fondatore della Gold Apollo non vuole essere chiamato in causa: “Mi sto facendo gli affari miei, perché dovrei essere coinvolto in un attacco terroristico?”, dice Hsu Ching-kuang. 

I cercapersone, fa notare l’azienda asiatica fondata nel 1995, ha solo capacità di ricezione e non di trasmissione. La batteria, da sola, non sarebbe mai in grado di provocare un’esplosione potenzialmente letale. Gold Apollo ha esportato 260mila pager dal 2022 ad oggi, circa 41mila solo nel 2024. La maggior parte dei prodotti sono destinati e Europa e Usa, non esistono documenti relativi a esportazioni diretta in Libano, secondo il ministero dell’Economia. 

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