Harris-Trump verso le elezioni, ecco tutti i testa a testa negli Stati chiave - Tuttoggi.info

Harris-Trump verso le elezioni, ecco tutti i testa a testa negli Stati chiave

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Harris-Trump verso le elezioni, ecco tutti i testa a testa negli Stati chiave

Dom, 06/10/2024 - 01:02

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(Adnkronos) - Manca meno di un mese all'election day e il duello elettorale tra Kamala Harris e Donald Trump appare come un testa a testa all'ultimo voto. La vice presidente ha un modesto vantaggio a livello nazionale, del 3,4% secondo l'ultima media di The Hill. Considerando però il sistema del Collegio elettorale - che prevede che vengano eletti in ogni stato i grandi elettori, in numero proporzionale alla popolazione, che poi voteranno per il presidente - saranno i sette Stati chiave a decidere l'esito delle elezioni, determinando quale candidato raggiungerà il 'magic number' di 270 voti elettorali che consegna la Casa Bianca.  

Secondo le ultime medie, Harris è in vantaggio in quattro di questi Stati, Trump in tre, ma si tratta di scarti minimi, meno di punti, in alcuni casi meno di un punto percentuale. Nelle prossime settimane quindi si prevede una battaglia elettorale accanita, con le campagne che spenderanno centinaia di milioni di dollari negli Stati chiave. Ecco la situazione Stato per Stato.  

Arizona 

Trump ha un vantaggio minimo, dello 0,8% in questo stato chiave dove, essendo sul confine, la questione dei migranti, per la quale Trump promette il pugno di ferro, è centrale. Secondo un recente sondaggio Cnn, l'ex presidente ha il 50%, contro il 34% di Harris, per quanto riguarda la politica sui migranti. Quattro anni fa, l'Arizona è stato uno degli stati con lo scarto più basso, con Joe Biden che ha vinto con un vantaggio dello 0,3% dopo una lunga fase di contestazioni da parte di Trump. 

Georgia 

Trump anche è in vantaggio con lo 0,7% nello stato che Biden nel 2020 si è aggiudicato con appena 12.670 voti di vantaggio, diventando il primo democratico a vincere le presidenziali in Georgia dal 1992, prima vittoria di Bill Clinton. L'ex presidente aveva un vantaggio molto più consistente ma si è assottigliato dopo che Harris ha sostituito Biden nella corsa per la Casa Bianca nello stato in cui il voto degli afroamericani, che sono il 33% della popolazione, è cruciale.  

Michigan 

Minimo, dello 0,2%, il vantaggio di Harris nello stato dove invece subito dopo la convention a fine agosto era riuscita ad ottenere un vantaggio di 2 punti. Secondo alcuni al suo arretramento nei sondaggi sta contribuendo l'aggravarsi della situazione in Medio Oriente, dal momento che nello stato del Mid West vivono 200mila arabo americani che hanno minacciato di non sostenere i democratici per l'appoggio dato ad Israele dall'amministrazione Biden. Quattro anni fa Biden vinse nello stato per 150mila voti e nel 2016 Trump per meno di 11mila.  

Nevada 

Harris ha qui il suo vantaggio più consistente, due punti, dovuta al fatto che lo stato negli ultimi cicli elettorali si è sempre di più spostato verso i democratici. L'ultimo repubblicano a vincere le presidenziali è stato, due volte, George W. Bush. Ad agosto la democratica ha incassato l'endorsement dell'influente Culinary Workers Union Local 226, che rappresenta i lavoratori del settore alberghiero di Las Vegas e Reno ai quali entrambi i candidati hanno promesso misure per detassare le mance.  

North Carolina 

Harris ha un vantaggio dello 0,8% nello stato che è stato l'unico stato chiave vinto da Trump quattro anni fa. I precedenti storici sembrano comunque favorire l'ex presidente: Barack Obama è stato l'unico democratiche a vincere nello stato dal 1976. E ci è riuscito nel 2008 ma non nel 2012. Ma in favore di Harris può giocare il fatto che il 22% della popolazione è afroamericana ed una sua affluenza massiccia alle urne potrebbe essere determinata per la candidata afroamericana. Favorevole ai democratici anche il fatto che la North Carolina è tra gli stati chiave quello con il maggior numero di laureati, gruppo che negli anni recente tende a votare dem.  

Pennsylvania 

Il Keystone State appare quest'anno come lo stato da conquistare per arrivare alla Casa Bianca, grazie ai suoi 19 voti elettorali, il bottino maggiore tra tutti gli stati chiave. Harris al momento è avanti dello 0,8%, ma oggi è atteso un nuovo comizio di Trump a Butler, la località dove il 13 luglio l'ex presidente è scampato ad un tentato assassinio. A confermare quanto sia cruciale la vittoria in questo stato, a sostegno di Harris nei prossimi giorni arriverà in Pennsylvania Obama, che terrà un comizio a Pittsburgh il 10 ottobre.  

Wisconsin 

Harris ha un vantaggio relativamente più consistente, 1,3%, ma sfortunatamente per lei i sondaggi in Wisconsin si sono rivelati diverse volte errati nello stato. Nel 2016 davano Clinton in testa per 6 punti, invece Trump vinse di misura. E anche quattro anni fa Biden era dato avanti di 7 punti, invece alla fine ha vinto per il rotto della cuffia. Bisogna infine notare che anche in questo stato, nelle ultime settimane la democratica ha visto ridursi in modo preoccupante il vantaggio ottenuto dopo la convention che in Wisconsin era arrivato a quattro punti.  

(Adnkronos) – Manca meno di un mese all’election day e il duello elettorale tra Kamala Harris e Donald Trump appare come un testa a testa all’ultimo voto. La vice presidente ha un modesto vantaggio a livello nazionale, del 3,4% secondo l’ultima media di The Hill. Considerando però il sistema del Collegio elettorale – che prevede che vengano eletti in ogni stato i grandi elettori, in numero proporzionale alla popolazione, che poi voteranno per il presidente – saranno i sette Stati chiave a decidere l’esito delle elezioni, determinando quale candidato raggiungerà il ‘magic number’ di 270 voti elettorali che consegna la Casa Bianca.  

Secondo le ultime medie, Harris è in vantaggio in quattro di questi Stati, Trump in tre, ma si tratta di scarti minimi, meno di punti, in alcuni casi meno di un punto percentuale. Nelle prossime settimane quindi si prevede una battaglia elettorale accanita, con le campagne che spenderanno centinaia di milioni di dollari negli Stati chiave. Ecco la situazione Stato per Stato.  

Arizona 

Trump ha un vantaggio minimo, dello 0,8% in questo stato chiave dove, essendo sul confine, la questione dei migranti, per la quale Trump promette il pugno di ferro, è centrale. Secondo un recente sondaggio Cnn, l’ex presidente ha il 50%, contro il 34% di Harris, per quanto riguarda la politica sui migranti. Quattro anni fa, l’Arizona è stato uno degli stati con lo scarto più basso, con Joe Biden che ha vinto con un vantaggio dello 0,3% dopo una lunga fase di contestazioni da parte di Trump. 

Georgia 

Trump anche è in vantaggio con lo 0,7% nello stato che Biden nel 2020 si è aggiudicato con appena 12.670 voti di vantaggio, diventando il primo democratico a vincere le presidenziali in Georgia dal 1992, prima vittoria di Bill Clinton. L’ex presidente aveva un vantaggio molto più consistente ma si è assottigliato dopo che Harris ha sostituito Biden nella corsa per la Casa Bianca nello stato in cui il voto degli afroamericani, che sono il 33% della popolazione, è cruciale.  

Michigan 

Minimo, dello 0,2%, il vantaggio di Harris nello stato dove invece subito dopo la convention a fine agosto era riuscita ad ottenere un vantaggio di 2 punti. Secondo alcuni al suo arretramento nei sondaggi sta contribuendo l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, dal momento che nello stato del Mid West vivono 200mila arabo americani che hanno minacciato di non sostenere i democratici per l’appoggio dato ad Israele dall’amministrazione Biden. Quattro anni fa Biden vinse nello stato per 150mila voti e nel 2016 Trump per meno di 11mila.  

Nevada 

Harris ha qui il suo vantaggio più consistente, due punti, dovuta al fatto che lo stato negli ultimi cicli elettorali si è sempre di più spostato verso i democratici. L’ultimo repubblicano a vincere le presidenziali è stato, due volte, George W. Bush. Ad agosto la democratica ha incassato l’endorsement dell’influente Culinary Workers Union Local 226, che rappresenta i lavoratori del settore alberghiero di Las Vegas e Reno ai quali entrambi i candidati hanno promesso misure per detassare le mance.  

North Carolina 

Harris ha un vantaggio dello 0,8% nello stato che è stato l’unico stato chiave vinto da Trump quattro anni fa. I precedenti storici sembrano comunque favorire l’ex presidente: Barack Obama è stato l’unico democratiche a vincere nello stato dal 1976. E ci è riuscito nel 2008 ma non nel 2012. Ma in favore di Harris può giocare il fatto che il 22% della popolazione è afroamericana ed una sua affluenza massiccia alle urne potrebbe essere determinata per la candidata afroamericana. Favorevole ai democratici anche il fatto che la North Carolina è tra gli stati chiave quello con il maggior numero di laureati, gruppo che negli anni recente tende a votare dem.  

Pennsylvania 

Il Keystone State appare quest’anno come lo stato da conquistare per arrivare alla Casa Bianca, grazie ai suoi 19 voti elettorali, il bottino maggiore tra tutti gli stati chiave. Harris al momento è avanti dello 0,8%, ma oggi è atteso un nuovo comizio di Trump a Butler, la località dove il 13 luglio l’ex presidente è scampato ad un tentato assassinio. A confermare quanto sia cruciale la vittoria in questo stato, a sostegno di Harris nei prossimi giorni arriverà in Pennsylvania Obama, che terrà un comizio a Pittsburgh il 10 ottobre.  

Wisconsin 

Harris ha un vantaggio relativamente più consistente, 1,3%, ma sfortunatamente per lei i sondaggi in Wisconsin si sono rivelati diverse volte errati nello stato. Nel 2016 davano Clinton in testa per 6 punti, invece Trump vinse di misura. E anche quattro anni fa Biden era dato avanti di 7 punti, invece alla fine ha vinto per il rotto della cuffia. Bisogna infine notare che anche in questo stato, nelle ultime settimane la democratica ha visto ridursi in modo preoccupante il vantaggio ottenuto dopo la convention che in Wisconsin era arrivato a quattro punti.  

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