L’ignoranza nella vicenda umana è una costante dalla notte dei tempi. Ma la stessa non è un male assoluto. Vi si può ovviare con la volontà di accrescere il proprio bagaglio culturale che non è solo avere un sacco sulle spalle pieno di nozioni, ma avere strumenti di interpretazione che mettono in equilibrio la massa di informazioni che ci pervengono dai sensi di cui siamo dotati.
Quello invece che provoca danni irreparabili al genere umano è la crudeltà mentale, ovvero la pervicacia ostinata di voler sostenere una posizione o una idea non supportata da fatti concreti e per scopi altri. Quella pervicacia intemperante di chi abbandona la via della conoscenza e lo spirito di curiosità pensando di frequentare con profitto vie brevi fatte di riassuntini e slogan che creano effetti stupefacenti nell’immediato, ma che per contro, creano tossicodipendenze intellettuali per il futuro delle generazioni.
Nel corso della storia abbiamo già dato in questo senso ma, a quanto pare, non sono bastati i vari minculpop, oliati ministeri della propaganda o vari libretti colorati (verdi, rossi, neri a piacere) ad aver imparato la lezione.
Di quando in quando, e soprattutto in questi ultimi tempi di damnatio memoriae, spunta qua e là qualcuno che, per fare un esempio attuale, nazionale ed anche locale, è più leghista del leghista o più di destra dei fratelli italiani, o più liberal-forzista di un capo partito, libero per prescrizione dei reati.
E allora, per rasserenarci, vi raccontiamo una storia molto bella, fatta di tanti bambini strepitanti con i loro genitori che nel giorno della festa di Halloween si sono ritrovati a Castel San Giovanni di Castel Ritaldi, in Umbria nella terra di San Francesco, a ridere e scherzare e giocare entusiasti grazie al lavoro e all’organizzazione di un gruppo di “matti” sotto i 40 anni, con l’aiuto della Pro loco del luogo, che avevano in testa solo una cosa: valorizzare e arricchire un caratteristico borgo umbro già noto in tutto il mondo come il Paese delle Fiabe.
File interminabili (oltre 1500 avventori di pochi anni in un borgo che conta 300 anime, secondo i dati della Protezione Civile) per partecipare al ricco programma di giochi, scherzi e varie animazioni studiato con lo scopo di favorire il concetto di immaginifico, di misterioso e sovrannaturale, che sono tre contesti in cui i bambini si trovano ampiamente a loro agio. E dove meglio se non farlo in uno dei castelli del Paese delle Fiabe?
Chi crede che un bambino abbia paura di queste dimensioni del pensiero commette un errore formidabile e dimostra come i falsi messaggi, senza approfondimento, siano più dannosi di un virus. Molti illustri pensatori di fine ‘800 hanno più volte raccontato di come i bambini fino a circa 2 anni rimangono in contatto con il mondo animico (chi non ha mai visto un bambino parlare con gli oggetti o gli elementi della natura, piante – fiori, animali etc.)
La cosa prende una brutta piega, di carattere materiale e poco animico, quando un amministratore pubblico, un sindaco ad esempio, scambia una innocua festa per il terreno su cui andare a combattere una guerra politica, spacciandola magari per “guerra di civiltà”. Un po come chi pretendeva di esportare la democrazia in Afghanistan.
Una guerra di logoramento che non concede per due edizioni il patrocinio, che peraltro si può concordare sotto molte forme, inclusa quella senza pesi economici per l’ente, ma che alla fine ha un solo significato: l’ente comunale che ci mette la faccia!
Esattamente quanto accaduto a Castel San Giovanni di Castel Ritaldi con l’evento “Halloween una fiaba horror”, dove dal 2019, con l’intervallo della pandemia, e per l’edizione appena chiusa, l’amministrazione ha deciso di respingere la richiesta degli o rganizzatori e dunque decidendo di non metterci la faccia. Legittimamente per carità! Il che non vuol dire però che non si debba commentare.
Ma allora cosa è mai successo? Castel Ritaldi sta forse rivoluzionando il messaggio pubblico dovuto alla sua fama di Paese delle Fiabe? Oppure è solo una mossetta scaltra per essere più “leghisti, fratellisti o cattolicisti ” degli originali?
Nei giorni scorsi la stampa locale si è limitata a registrare il successo indubitabile della manifestazione raccontando, come sempre, i fatti e le cifre verificate. E raccontando anche che il Comune stranamente si era reso latitante, in termini di sostegno, con gli organizzatori. Fatti e non supposizioni o condizionali di sicurezza. Se la festa ha successo enorme e il Comune la disconosce, per un giornale questa è una notizia, punto e basta.
Ebbene la cosa ha provocato subito la reazione scomposta della prima cittadina di Castel Ritaldi, la sindaca Elisa Sabbatini, che conoscendo a menadito il galateo istituzionale non ha trovato niente di meglio da fare che esporre la sua posizione ufficiale con un post dal tenore indecifrabile sulla pagina Facebook di Tuttoggi.info. Operazione “nobile” a cui è seguito analogo post sulla pagina ufficiale di FB della sindaca che ha anche dovuto chiarire in quel contesto la sua posizione (in maniera rocambolesca e senza dire nulla…) ad una collega della carta stampata che chiedeva appunto spiegazioni di un comportamento quantomeno “originale” da parte di un sindaco.
Qual è dunque la posizione ufficiale dell’Ente sulla vicenda, stante il fatto che a tutt’oggi non esiste sull’accaduto nemmeno un rigo di chiarimento su carta intestata del Comune?
In tutto questo la cosa francamente divertente sono le ben 9 modifiche al post in questione sulla pagina di Tuttoggi e altrettante su quello della pagina personale della sindachessa che ci deve aver pensato “fittu fittu” su ciò che stava facendo e che ha avuto comunque un effetto da Oggi le Comiche. Ma del resto nel Paese delle Fiabe ci può stare anche il comico.
A scopo educativo e a futura memoria pubblichiamo l’incipit della risposta sulla pagina ufficiale della Sabbatini (tutta sarebbe veramente troppo e faremmo pubblicità regresso) solo per far notare come le cose cambiano nel breve volgere di qualche minuto ma che la dicono lunga sul pensiero originale (o peccato originale?). Vi risparmiamo le 9 modifiche e l’analogo post su quella di Tuttoggi.
Prima versione – Rispondendo agli articoli di giornale, voglio fare i complimenti, ironici ovviamente, per l’articolo dove il comune sembra snobbi, in base ai giornali, le manifestazioni.
Purtroppo noto che fa gola fare ascolti allucinanti o avere argomentazioni che facciano in modo di mettere in cattiva luce le amministrazioni che probabilmente hanno motivazioni precise in base a dei regolamenti per agire in un certo modo.
Bella strategia… forse non si conosce bene il significato di patrocinio…..che invito a leggere.
Nessuno ha impedito nulla anzi…. Un bell’esame di coscienza sarebbe idoneo ad ognuno, noi stiamo lavorando nell’interesse dei cittadini e per i cittadini, tutte le chiacchiere stanno a zero […]
Seconda versione – In base ad alcuni articoli di giornale, sembra che il comune snobbi le manifestazioni del proprio territorio.
Purtroppo noto che fa gola avere argomentazioni che facciano in modo da mettere in cattiva luce le amministrazioni che probabilmente hanno motivazioni precise in base a dei regolamenti per agire in un certo modo.
Bella strategia… forse non si conosce bene il significato di patrocinio che invito a leggere.
Nessuno ha impedito nulla anzi….
Un bell’esame di coscienza sarebbe idoneo ad ognuno, noi stiamo lavorando nell’interesse dei cittadini e per i cittadini, tutte le chiacchiere stanno a zero. […]
Si noterà come, dopo aver posto l’attenzione su un articolo specifico, poi la seconda versione parla invece genericamente di articoli. E sempre nella seconda versione sparisce anche la “gola“ per avere “ascolti allucinanti” intesa come tigna da giornalista a caccia di scoop su Castel Ritaldi.
Che poi francamente uno se deve aspettare di fare i numeri “allucinanti” con Castel Ritaldi, magari ha bisogno di uno storico lungo lungo… senza offesa sindachessa!
Ma la cosa affascinante è che con i giornali non si fanno “ascolti” ma forse “letture”. E chi glielo spiega ora?
Come detto il resto del post non ha nessun valore di natura chiarificatrice. Segue infatti la solita lunga lista-frigorifero in cui ci sono le cose fatte dall’amministrazione a favore del territorio. Tutto molto bello e meritorio, che nessuno nega e che non è oggetto di contestazione in nessun articolo, che invece a dire della sindaca, ci sarebbe stato e avrebbe gettato fango. Magari era solo una fiaba horror, chissà.
Ma diremmo che è anche ovvio che chi amministra soldi pubblici e risponde ai cittadini, se i ruoli istituzionali e costituzionali non sono cambiati nel frattempo, è bene che accetti il fatto che essere amministratori pubblici non è un reality, ma un dovere civico che si è scelto di voler svolgere per puro spirito di servizio. Nessuno vi obbliga, sindaca, se vi dà tanto fastidio il controllo pubblico o dei giornali.
E qui la faccenda si fa grave, perché attiene alla vecchia storia che c’è sempre un nemico per chi si occupa della politica e quasi sempre è un giornale o un giornalista a cui si tenta di asciugare l’inchiostro nella penna.
Per fortuna che questa volta ci siamo limitati a usare il sistema digitale con tutto ciò che comporta. E a proposito di questo consigliamo alla sindaca di settare bene il proprio profilo perchè esiste una cronologia pubblica delle modifiche al post e magari da una versione all’altra esce fuori la vera motivazione che spinge a scrivere.
E a noi sembra, pare, che, all’amministrazione regnante di Castel Ritaldi non sia ben accetto per partito preso il sovrannaturale, il fantastico, l’immaginifico, in una parola la fiaba di cui invece sono ghiottissimi i bambini. Si sarà arrabbiato forse qualche abate del luogo? Loro sì che ne avrebbero ben donde. Si incazzano a morte se gli si fa concorrenza sugli affari della ditta, in special modo se gli tocchi il tema morte e resurrezione.
Beata ignoranza, mai che venga in mente di leggere qualcosina sulla origine celtica di Halloween che non è la festa americana casinara e consumistica, ma una cosa affascinante e seria che potrebbe essere utile conoscere.
Sarebbe tutto francamente inutile e non indispensabile, incluso questo articolo (quando occorre non ci prendiamo maledettamente sul serio, noi, e non ci picchiamo a prescindere), se però nella giornata incriminata non fosse accaduto l’imponderabile a ravvivare i neuroni del popolo adulto, mentre i ragazzini si divertivano a più non posso fregandosene beatamente delle questioni dei grandi.
Accade che a una certa ora il neo eletto sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, avendo lo studio in quel di Castel San Giovanni, a due passi dal luogo della festa, e notando un certo trambusto viario abbia chiesto cosa accadeva e avendo saputo che si trattava di una festa si è fatto un giretto.
E mentre tutti lo avevano riconosciuto come un umano a passeggio e vestito con un golf a rombi colorati, è stato invece identificato da qualche Ghostbuster del luogo come Gozer, il noto Dio sumero, che manda bagliori dagli occhi che sfasciano tutto quello che incrociano. Dio ci scampi e liberi (quello cattolico di Sacra Romana Chiesa).
Ora non staremo a dire il tipo di agitazione che si è materializzata nel paese delle fiabe perché è comunque una storia fantastica e non si sa mai dove si va a finire. Ma è partito anche qualche messaggio privato del genere “Non fare un passo in più maledetto Gozer o chiamo l’abate con la croce e l’acqua santa”.
E contro il potere dei beati “non ce poi fa gnente” citando la famosa e amatissima Beata Quartina, quella che seccava le rose.
E’ servito il provvidenziale aiuto di una coppia di Man in Black che passavano di lì, avendo saputo che si teneva una festa “fantasmagorica”.
I due come solito hanno utilizzato il loro neuralizzatore, l’attrezzino che cancella la memoria, per riportare la calma. E dopo la consueta sparaflesciata dritta sugli occhi, nessuno ha mai più parlato di Halloween a Castel Ritaldi.
“Halloween una fiaba horror” 2021, a Castel Ritaldi è dunque la festa che non c’è mai stata!
Con i 1500 partecipanti e Andrea Sisti compreso, che non sono mai stati lì.
La sindaca Elisa Sabbatini per fortuna però, è sempre al suo posto. Amen!
(modificato alle 17,58)