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Ha rischiato di morire: salvata dai medici di Terni. Lettera di una giovane paziente ai suoi 'angeli'

di Natalia Rossi

Spero che le parole mi aiutino ad esprimere quello che sento. La notte del 4 aprile 2011 sono stata portata al Centro di rianimazione dell'Azienda ospedaliera di Terni. Ma non fu una mia scelta, né della mia famiglia. Stavo per morire. Ed oggi ho ancora qualche cattivo pensiero che non va via e, a volte, ripenso alle brutte immagini che sognavo e non riesco a dormire.
Non mi ero mai domandata che cosa è un Centro di eccellenza, come si fa a realizzarlo. Ora lo so. E ho capito che un centro di eccellenza non nasce sulla carta. Non contano i parametri del Piano sanitario regionale, che possono stabilire quello che vogliono.
Quello che conta sono gli occhi sorridenti, le parole dolci della caposala di turno, del personale delle pulizie, degli infermieri e delle infermiere, delle fisioterapiste, della psicologa, di tutti coloro che mi sorridevano e mi facevano un cenno di saluto ogni volta che passavano. E che io ricambiavo, perché mi dava tanta forza, tanta speranza.
Quello che conta è il personale medico che sa integrarsi pur nella diversità dei caratteri e che riesce a distinguersi non solo per l'eccellenza delle competenze, ma soprattutto per quella professionalità alta che significa anche umanità, amore per gli altri, amore per la professione, capacità di farsi voler bene da chi si sente annullato nelle proprie forze, nella propria dignità, che pensa di non avere più un futuro.
Grazie Dott. Diamanti. Grazie Dott.ssa Costantini. Grazie Dott.ssa Sulis. A voi forse ho voluto un po' più bene. Non me ne vogliano gli altri perché rimarrete tutti impressi nei miei occhi e nel mio cuore: eravate voi gli angeli che mi apparivano in sogno e che mi hanno salvato la vita.

Avevo tanta paura quando sono stata trasferita al reparto di Nefrologia perché, anche se stavo meglio, avevo ancora tanto bisogno di aiuto.
Poi ho conosciuto il Dott. Standoli, la Dott.ssa Trivelli e il Dott. Magarini, altre tre persone splendide, e la paura di colpo è passata. Allora ho capito che, nonostante quello che mi era capitato, ero stata davvero fortunata.

Un ringraziamento particolare voglio, infine, dedicarlo alla Dott.ssa Allegretti ed ai suoi collaboratori per la competenza e per quella naturale attitudine che predispone anche alla pazienza ed alla comprensione. E' anche grazie a loro se oggi sento che riuscirò a dimenticare questa brutta esperienza e ad avere le energie per affrontare la vita, che ho ancora davanti, con coraggio e fiducia.

Al Dr. Zuccaccia, che da Spoleto mi ha seguito in questi mesi, anche quando non potevo “sentirlo”, vorrei invece dire che sarò sempre felice di poter avere il suo aiuto e di ascoltare le sue raccomandazioni.

Grazie anche da parte della mia famiglia e di tutti coloro che mi sono ancora vicino.