Valnerina

Guerra Ucraina, supplica a Santa Rita da Cascia di Mons. Renato Boccardo

La terribile tragedia della guerra e dell’oppressione continua a ferire ed umiliare il popolo ucraino, l’Europa e tutta l’umanità. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, dopo aver affidato questa tragica situazione a S. Benedetto nella fiaccolata che si è tenuta domenica 6 marzo a Norcia, invita nuovamente i fedeli a riunirsi in preghiera con lui.

Questa volta a Cascia, domenica 13 marzo 2022: alle ore 17.00 il Presule celebrerà la Messa nella Basilica di Santa Rita (diretta streaming sul canale You Tube: Santa Rita da Cascia Agostiniana). Col Presule concelebreranno: padre Luciano De Micheli, OSA, rettore della Basilica; don Canzio Scarabottini rettore del Santuario di Roccaporena e parroco di Cascia; presbiteri religiosi e diocesani della zona. Saranno presenti naturalmente le monache agostiniane con la priora suor Maria Rosa Bernardinis. Anche il sindaco di Cascia Mario De Carolis ha confermato la partecipazione.

Particolare Supplica

«Santa Rita – afferma mons. Boccardo è stata donna di pace e di riconciliazione: al termine della Messa, le rivolgerò a nome di tutti una particolare Supplica, affinché ottenga da Colui che è il Signore della pace e della vita consolazione e speranza per i sofferenti, giustizia per gli oppressi, luce per chi è accecato dall’odio e dalla violenza, perseveranza per chi è costruttore di pace. Desidero, quindi, continuare insieme con gli uomini e le donne che amano la pace a chiedere a Dio, Padre di misericordia, di suscitare con il suo Spirito in quanti reggono le sorti dei popoli desiderio di dialogo e volontà di pacificazione».

Il grazie a quanti aprono cuore e casa

«Noi, discepoli del Principe della pace, – dice ancora l’Arcivescovo – sentiamo forte il dovere di soccorrere questi fratelli e sorelle con la solidarietà e la preghiera. Mentre ringrazio tutti coloro che aprono il cuore e le case per assicurare accoglienza, compagnia e conforto a quanti, specialmente mamme e bambini, sono costretti a lasciare il proprio Paese, invito singoli e comunità a perseverare nell’intercessione per gli aggrediti e per gli aggressori».