Gli studenti dell'IISACP a sostegno della pace, iniziativa a piazza Cahen. Il messaggio "Pace e la guerra non hanno nazionalità"
La guerra tra Ucraina e Russia ha colpito le coscienze degli studenti di Orvieto che, con la guida dei docenti, hanno voluto un’iniziativa in favore della pace. L’Istituto di Istruzione Superiore Artistico Classico e Professionale (IIsacp) ha portato il proprio contributo al messaggio di pace che sempre trova riparo nel cuore dei giovani. Come sottolineato dalla professoressa Lorena Frustagatti, una delle principali promotrici dell’iniziativa, quella di stamattina non è stata una ‘marcia’, ma una lezione condivisa all’aperto che ha portato gli studenti a ritrovarsi a piazza Cahen per condividere messaggi, poesie, pensieri, riflessioni sull’importanza di costruire ponti tra popoli e percorsi di pace.
“Siate sempre costruttori di pace”
Don Marco Pagnotta, parroco del duomo di Orvieto, era presente con un messaggio di speranza per i giovani nel giorno delle Ceneri, e “Giornata di preghiera e digiuno per la pace in Ucraina” indetta da Papa Francesco: “Siate in pace prima di tutto con voi stessi e poi siate costruttori e testimoni di pace – si è rivolto così agli studenti don Pagnotta – Iniziative come questa sono fondamentali per costruire percorsi alternativi alla guerra”.
Studenti protagonisti
Colori, cartelloni, scritte improvvisate, messaggi, pensieri, gli studenti, ‘scortati’ dal prezioso contributo delle forze dell’ordine che hanno vigilato sul rispetto delle normative anti-Covid, si sono confrontati con un tema che mai come quest’anno riescono a toccare da vicino. La guerra non è più soltanto sui libri di scuola, ma a pochi chilometri di distanza e in ‘diretta’ televisiva. Alcuni hanno recitato versi in russo, spagnolo, inglese, perché la “pace e la guerra non hanno nazionalità” – come si legge in uno dei pensieri più significativi – dimostrando sensibilità e intelligenze raffinate. Gli studenti hanno pensato anche alle mamme e ai padri dei bambini russi, anche loro destinati a rimanere, in parte, orfani. La pace è stata definita “pilastro dei diritti umani” e se le parole sussurrate dalla ‘piccola’ piazza Cahen non arriverranno ai ‘grandi’ che si contendono potere politico ed economico, i ragazzi ‘si sono esercitati’ alla pace e ad essere messaggeri di pace.
“Una lezione all’aperto”
“I ragazzi sono stati estremamente motivati a dare concretezza a tutto ciò che si dice a scuola – ha spiegato la professoressa Frustagatti – per dare una formatangibile e sensibilizzare nei confronti di un tema così importante come quello della pace. I ragazzi insieme agli insegnanti si sono ritrovati in una vera e propria lezione all’aperto di educazione civica per condividere un momento storico così importante e denso di emotività”.
Il sindaco Tardani “Cittadini ucraini accolti in città”
Presente all’iniziativa per la pace anche il sindaco Roberta Tardani che non ha fatto mancare il suo appoggio e messaggio agli studenti: “Proprio ieri un papà è andato di corsa a recuperare i figli e la moglie che si trovavano in un bunker per proteggersi dalle bombe – ha spiegato il sindaco – è qualcosa di inimmaginabile quello che sta accadendo vicino a noi. Come Comune stiamo già accogliendo alcuni cittadini ucraini che si stanno ricongiunendo con le proprie famiglie – ha spiegato la Tardani – cercando di mettere in campo tutto ciò di cui disponiamo per accogliergli al meglio. Attraverso il canale della Protezione Civile stiamo raccogliendo medicinali da inviare in Ucraina, perché è di questo che hanno bisogno ora. Da parte vostra – la Tardani si è rivolta agli studenti – è giusto esrpimere il vostro sostegno alla pace e la vostra indignazione per la guerra perché il mondo deve rivoltarsi a chi bombarda le popolazioni inermi”.