Lo Stabilimento militare per il munizionamento terrestre di Baiano di Spoleto (Smmt) potrebbe produrre i nuovi missili e munizioni da inviare in Ucraina per sostenere la guerra in corso. L’Agenzia industrie Difesa (Aid) ha infatti candidato tre suoi siti produttivi – quello spoletino, quello di Capua e quello di Fontana Liri – per il bando dell’Unione europea Asap (Act to support ammunition production), che prevede lo stanziamento di 500 milioni di euro per produrre nuovi armamenti da inviare a Kiev, con un cofinanziamento dei progetti fino al 40%.
Il sostegno dell’Italia alla guerra in Ucraina e il progetto che interessa tra gli altri lo Stabilimento militare di Spoleto sono stati al centro dell’intervento del ministro della Difesa Guido Crosetto nel question time alla Camera dei Deputati di mercoledì 28 febbraio. Replicando ad una interrogazione illustrata in aula da Ettore Rosato (Azione), il ministro ha ribadito l’impegno del Governo a sostegno dell’Ucraina.
“Un passo indietro adesso – ha sottolineato Crosetto – sarebbe un errore strategico e politico, oltre che un tradimento delle legittime aspirazioni del popolo ucraino per la propria indipendenza e l’intangibilità dei propri confini. In questo quadro, anche al fine di assicurare a Kiev un adeguato livello quantitativo e qualitativo di equipaggiamento per affrontare lo sforzo bellico, la Difesa ha aderito all’iniziativa europea che prevede il sostegno all’incremento della capacità di produzione dell’industria europea della Difesa, attraverso catene di approvvigionamento sicure, procedure di acquisizione efficienti, incremento delle capacità di produzione e promozione degli investimenti, anche incrementando il bilancio dell’Unione europea. In particolare, l’Agenzia Industria e Difesa ha partecipato al bando indetto dalla Commissione nell’ambito del fondo denominato Asap, per ottenere il finanziamento di un valore massimo del 40 per cento su progetti che risulteranno fattibili. In tale prospettiva, l’Agenzia Industria e Difesa ha presentato 3 progettualità, che coinvolgono gli stabilimenti militari di Baiano di Spoleto, Fontana Liri e Capua“.
Proseguendo nell’intervento, il ministro ha poi spiegato che “a più ampio raggio, vanno evidenziate le iniziative di supporto all’industria nazionale, poste in essere dal Segretariato generale della Difesa, finalizzate a una maggiore interazione con le omologhe industrie europee ed ucraine della difesa e sicurezza. Mi riferisco, ad esempio, all’Ukraine Defence Industry Compact, accordo che si pone l’obiettivo di costituire un’industria ucraina integrata nel quadro di sicurezza UE e NATO; ciò impegnando le parti che vi aderiscono a supportare il rafforzamento delle capacità militari di resilienza ucraine nel breve termine e a costruire una capacità di deterrenza nel lungo termine attraverso lo sviluppo della loro capacità di produrre sistemi di difesa nazionali e munizioni. Parallelamente a questo impegno, va menzionato lo sforzo che l’Italia sta tenendo in sede europea per realizzare un adeguato quadro normativo che tuteli le industrie della Difesa italiana, consentendo di partecipare efficacemente all’azione di supporto a Bruxelles nei confronti del rafforzamento della base industriale dell’Unione europea. La situazione in atto e la minaccia posta dall’autocrazia all’ordine e alla stabilità globale confermano l’importanza di continuare a sostenere il popolo e le Forze armate ucraine dall’aggressione russa, un requisito indispensabile per giungere a una soluzione negoziale del conflitto che contempli una pace giusta“.
Rimane ora da capire se il progetto dell’Aid che interessa Spoleto sarà finanziato o meno e nel dettaglio come verrà implementata la produzione di armamenti all’interno dello spolettificio. Le adesioni al bando europeo (le domande scadevano a dicembre scorso ed ora è in corso la fase di valutazione) avrebbero più possibilità di altre di ricevere l’ok dell’Ue visto che le tre realtà interessate in Italia sono già attive nel settore e vedono un’attività sottosviluppata e dunque facilmente implementabile.
Attualmente, secondo quanto riportato dal sito dell’Agenzia industrie Difesa, “lo Stabilimento di Baiano effettua tutte le attività necessarie all’allestimento, ai controlli di efficienza, al ripristino di efficienza e all’alienazione dei manufatti esplosivi. In particolare, il processo di integrazione riguarda i colpi da 76/62 TP e Vulcano da 127 mm e da 155 mm, mentre l’allestimento è previsto per granate 40x53mm in versione TP-M e HEDP. Lo Stabilimento si occupa della produzione munizioni c.c. 105/51 TP-T, della trasformazione di cartucce calibro 105 APFSDS-T-DM33 in colpi da addestramento e della demilitarizzazione di cartucce, spolette, cannelli e componenti esplosivi vari tramite forno e distruzione di mine del tipo a pressione. L’Unità Produttiva svolge anche attività di ripristino granate di artiglieria, gestione del controllo di efficienza di manufatti esplosivi di vario calibro e allestisce giubbetti anti proiettile per le Forze Armate italiane”.