Terni

Guerra delle polveri di Prisciano, Comitato risponde agli ‘infami’ di Bandecchi

“Nonostante siamo ormai abituati a questo linguaggio e a questo modo di fare, riteniamo comunque che essere definiti “rincoglioniti” ed “infami” dal Primo Cittadino sia un fatto molto grave” – inizia così la nota del Comitato Prisciano Terni Est in risposta alle offese del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, che ha pesantemente attaccato i cittadini che avevano ‘osato’ evidenziare come lo stesso sindaco Bandecchi e l’assessore della sua Giunta, Sergio Cardinali si siano contraddetti sulle operazioni di pulizia del quartiere di Prisciano. Bandecchi, non trovando di meglio da commentare, ha apostrofato gli appartenenti al Comitato con “rincoglioniti” e “infami”, dimenticando le assemblee pubbliche, i blitz, i proclami dei tempi ormai andati in cui ha attaccato Arpa, Arvedi Ast, Usl e chiunque altro avesse a che fare con Prisciano. Finita la campagna elettorale, Bandecchi ha poi dovuto fare i conti con il fatto che a Terni difficilmente si possono dettare condizioni all’acciaieria e anche lui ha dovuto adeguarsi alle esigenze di Arvedi Ast. Vistosi ‘stanato’ è passato all’offesa, modus operandi non certo nuovo, e quei cittadini che era pronto a difendere fino alla morte sono diventati improvvisamente nemici. A qualcuno potrebbe vagamente sovvenire la storia degli ex alleati del centrodestra con i quali Bandecchi ha perso le elezioni regionali. Anche se, in quel caso, non c’era mai stato l’iniziale amore.

La Guerra delle polveri di Prisciano

“Siamo cittadini che hanno sempre mantenuto educazione e rispetto dei ruoli istituzionali, e che si battono per la salute e il futuro di tutta la comunità continua il comunicatoD’altronde non abbiamo detto nulla di eclatante: ci siamo semplicemente limitati a sottolineare che l’accordo raggiunto dall’Assessore Cardinali è parziale rispetto a quanto affermato il giorno prima dal Sindaco.
E, soprattutto, abbiamo espresso la speranza che le parole del Sindaco possano trovare una piena e concreta realizzazione. Abbiamo inoltre chiesto con forza chiarezza e comunicazione, perché era facile immaginare che poi si sarebbero generati inevitabili fraintendimenti. Si dice che la miglior difesa sia l’attacco, ma ricordiamo al Sindaco che prima di parlare e sparare a zero dovrebbe informarsi e verificare: nella nostra nota abbiamo allegato tutti i documenti a sostegno di quanto affermiamo”.

Chi è servo di chi?

“Ci teniamo inoltre a chiarire un punto: il Comitato non ha “padroncini”. Purtroppo i politici hanno questo brutto vizio: quando qualcosa non è di loro gradimento, provano subito a etichettarlo come appartenente a “questo o quell’altro schieramento””. La lucidità di queste parole trova conferma nelle diverse volte che ci siamo recati a Prisciano. Abbiamo trovato cittadini, con la C maiuscola: consapevoli, informati e capaci, che con documenti alla mano e numeri hanno sempre dimostrato quanto sostenevano. Abbiamo avuto la prova diretta che non c’è alcun partito dietro il Comitato: siamo andati a casa delle persone, abbiamo parlato con la gente del quartiere, senza aver mai visto l’ombra di un comunista o un fascista. “La verità è che il Comitato è, e resterà, apolitico – chiude il Comitato – Ed è proprio questa indipendenza che ci rende liberi di dire ciò che riteniamo giusto, a prescindere da tutto e da tutti. Noi andremo avanti, con serietà e trasparenza. Come sempre”. Probabilmente saranno i politici che spesso non si sentono liberi perché dipendenti da poteri economici e logiche superiori che ne limitano l’azione e la riducono a parola. Chi è servo di chi?